Nel contributo si indaga come Carlo V recepì e interpretò gli appelli alla crociata a lui rivolti dalla nobiltà mediterranea. Il ceto dirigente ispano-italico apparve, infatti, particolarmente sensibile al richiamo, talora non privo di accenti e tensioni escatologiche, della guerra santa. In particolare tra le spedizioni di Tunisi e di Algeri (1535-1541), periodo preso in esame nello studio, la tensione rivolta alla lotta contro gli infedeli pervenne alla sua massima intensità. Analizzando il linguaggio utilizzato in lettere e altri documenti rivolti a Carlo V (fonti che comprendono, ad esempio, progetti di spedizioni a Costantinopoli o in Nord Africa, così come consigli all’imperatore o richieste di partecipazione alla crociata) si mostra tanto l’evoluzione quanto la persistenza di tale ideale, in grado di mobilitare profondamente gli animi anche di coloro che rimasero in patria. Caricato di attese messianiche, Carlo V seppe raccogliere questa diffusa tensione e tradurla in pratica di governo: la crociata fu, infatti, uno dei vessilli dell’operato dell’Asburgo.
Lombardo, S., L’ideale crociato nel mondo mediterraneo di Carlo V. L’imperatore come destinatario degli appelli del ceto nobiliare (1535-1541), <<RIFORMA E MOVIMENTI RELIGIOSI>>, 2020; (7): 47-86 [http://hdl.handle.net/10807/179738]
L’ideale crociato nel mondo mediterraneo di Carlo V. L’imperatore come destinatario degli appelli del ceto nobiliare (1535-1541)
Lombardo, Simone
2020
Abstract
Nel contributo si indaga come Carlo V recepì e interpretò gli appelli alla crociata a lui rivolti dalla nobiltà mediterranea. Il ceto dirigente ispano-italico apparve, infatti, particolarmente sensibile al richiamo, talora non privo di accenti e tensioni escatologiche, della guerra santa. In particolare tra le spedizioni di Tunisi e di Algeri (1535-1541), periodo preso in esame nello studio, la tensione rivolta alla lotta contro gli infedeli pervenne alla sua massima intensità. Analizzando il linguaggio utilizzato in lettere e altri documenti rivolti a Carlo V (fonti che comprendono, ad esempio, progetti di spedizioni a Costantinopoli o in Nord Africa, così come consigli all’imperatore o richieste di partecipazione alla crociata) si mostra tanto l’evoluzione quanto la persistenza di tale ideale, in grado di mobilitare profondamente gli animi anche di coloro che rimasero in patria. Caricato di attese messianiche, Carlo V seppe raccogliere questa diffusa tensione e tradurla in pratica di governo: la crociata fu, infatti, uno dei vessilli dell’operato dell’Asburgo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.