Introduzione. La pandemia da Covid-19 ha colpito seriamente anche i bambini, che, a causa delle misure di distanziamento sociale, hanno precocemente interrotto la frequenza scolastica, con potenziali conseguenze in termini di apprendimento e interazione con i pari. Per ovviare a questo problema si è ricorsi alla didattica a distanza (DaD), che ha generato reazioni ambivalenti da parte di famiglie e insegnanti. Per approfondire della DaD nelle vite dei bambini durante il lockdown, abbiamo condotto una ricerca con bambini di scuola primaria, indagando la loro percezione della DaD e se, e in che modo, essa possa aver impattato il loro livello di stress percepito e la capacità di far fronte all’evento stressante. La nostra ipotesi era che la DaD potesse mitigare gli effetti stressanti della pandemia, rappresentando uno strumento di “normalità” e socialità alternative. Metodo. Hanno preso parte allo studio 472 bambini italiani (NF = 250) di classi III, IV e V di scuole primarie del centro-nord Italia (età media = 9.41 anni). Attraverso un’intervista via webcam, ai bambini stati sottoposti due item relativi alla percezione di apprendimento e alla piacevolezza della DaD. Inoltre, è stata raccolta la modalità con cui i partecipanti hanno usufruito delle videolezioni (interattive, con docente o registrate), e sono stati valutati l’impatto stressante dell’emergenza sanitaria vissuta (IES), e le strategie di coping utilizzate (Kidcope scale). Risultati. Dall’analisi di mediazione (PROCESS macro per SPSS) emerge come una percezione positiva della DaD da parte dei bambini sia negativamente associata all’impatto dell’evento stressante percepito. Tale relazione risulta mediata dall’utilizzo, da parte dei bambini, di un maggior numero di strategie di coping adattive piuttosto che disadattive. In altre parole, la DaD, percepita come educativa e piacevole, permette ai bambini di attingere a strategie di coping funzionali, che consentono a loro volta di sperimentare in misura minore l’impatto stressante della pandemia. La modalità della DaD non è stata inclusa, poiché la variabilità del campione era scarsa (83,3% in modalità interattiva). Conclusioni- La DaD potrebbe rappresentare un fattore protettivo utile a promuovere il benessere psicologico dei bambini in circostanze eccezionalmente stressanti. Una percezione positiva della DaD si associa infatti alla capacità dei bambini di adoperare strategie di coping funzionali, quali la ricerca del supporto sociale o la rielaborazione cognitiva, piuttosto che disfunzionali, come l’evitamento. Ciò consente ai bambini di essere più attrezzati ad affrontare l’evento stesso, così percepito come meno stressante. Riconducendo ciò al dibattito sull’utilizzo delle tecnologie nella didattica, per quanto la DaD non possa garantire la stessa interazione di quella in presenza, essa rappresenta uno strumento valido soprattutto in circostanze straordinarie, poiché consente ai bambini di mitigare gli effetti negativi del distanziamento sociale.
Bisagno, E., Cadamuro, A., Di Bernardo Gian, A., Cocco Veronica, M., Crapolicchio, E., Trifiletti, E., Vezzali, L., LA DIDATTICA A DISTANZA COME STRUMENTO PER RIDURRE LO STRESS CORRELATO AL COVID-19 IN BAMBINI DI SCUOLA PRIMARIA, Abstract de <<Giornate di Studio AIP“Emergenza COVID-19. Ricadute evolutive ed educative”Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione>>, (BARI -- ITA, 15-16 September 2020 ), Associazione Italiana di Psicologia - Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione, BARI -- ITA 2020: 72-73 [http://hdl.handle.net/10807/178977]
LA DIDATTICA A DISTANZA COME STRUMENTO PER RIDURRE LO STRESS CORRELATO AL COVID-19 IN BAMBINI DI SCUOLA PRIMARIA
Crapolicchio, Eleonora;
2020
Abstract
Introduzione. La pandemia da Covid-19 ha colpito seriamente anche i bambini, che, a causa delle misure di distanziamento sociale, hanno precocemente interrotto la frequenza scolastica, con potenziali conseguenze in termini di apprendimento e interazione con i pari. Per ovviare a questo problema si è ricorsi alla didattica a distanza (DaD), che ha generato reazioni ambivalenti da parte di famiglie e insegnanti. Per approfondire della DaD nelle vite dei bambini durante il lockdown, abbiamo condotto una ricerca con bambini di scuola primaria, indagando la loro percezione della DaD e se, e in che modo, essa possa aver impattato il loro livello di stress percepito e la capacità di far fronte all’evento stressante. La nostra ipotesi era che la DaD potesse mitigare gli effetti stressanti della pandemia, rappresentando uno strumento di “normalità” e socialità alternative. Metodo. Hanno preso parte allo studio 472 bambini italiani (NF = 250) di classi III, IV e V di scuole primarie del centro-nord Italia (età media = 9.41 anni). Attraverso un’intervista via webcam, ai bambini stati sottoposti due item relativi alla percezione di apprendimento e alla piacevolezza della DaD. Inoltre, è stata raccolta la modalità con cui i partecipanti hanno usufruito delle videolezioni (interattive, con docente o registrate), e sono stati valutati l’impatto stressante dell’emergenza sanitaria vissuta (IES), e le strategie di coping utilizzate (Kidcope scale). Risultati. Dall’analisi di mediazione (PROCESS macro per SPSS) emerge come una percezione positiva della DaD da parte dei bambini sia negativamente associata all’impatto dell’evento stressante percepito. Tale relazione risulta mediata dall’utilizzo, da parte dei bambini, di un maggior numero di strategie di coping adattive piuttosto che disadattive. In altre parole, la DaD, percepita come educativa e piacevole, permette ai bambini di attingere a strategie di coping funzionali, che consentono a loro volta di sperimentare in misura minore l’impatto stressante della pandemia. La modalità della DaD non è stata inclusa, poiché la variabilità del campione era scarsa (83,3% in modalità interattiva). Conclusioni- La DaD potrebbe rappresentare un fattore protettivo utile a promuovere il benessere psicologico dei bambini in circostanze eccezionalmente stressanti. Una percezione positiva della DaD si associa infatti alla capacità dei bambini di adoperare strategie di coping funzionali, quali la ricerca del supporto sociale o la rielaborazione cognitiva, piuttosto che disfunzionali, come l’evitamento. Ciò consente ai bambini di essere più attrezzati ad affrontare l’evento stesso, così percepito come meno stressante. Riconducendo ciò al dibattito sull’utilizzo delle tecnologie nella didattica, per quanto la DaD non possa garantire la stessa interazione di quella in presenza, essa rappresenta uno strumento valido soprattutto in circostanze straordinarie, poiché consente ai bambini di mitigare gli effetti negativi del distanziamento sociale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.