The ode “Crisantemi” (1896) by Giovanni Pascoli is highly enigmatic. We encounter the first enigma in the ode’s title. Why would a poet give such a title to a text in which he only mentions violets and roses? Which is the logical connection, if it exists at all, between chrysanthemums and the other two mentioned flowers (which in the text are firstly collected from the fields and later taken to the cemetery)? There is also the matter of the artistic frieze which frames the ode verses on the “Convito” (12 February 1896). Why does the frieze show the crown of chrysanthemums contained within a crown of bunches of celery? What is the logical nexus between the chrysanthemums and the celery, or even between the celery and the roses and violets? My present paper is dedicated to finding an answer to these enigmas, which we can clarify in the light of uses and customs within the ancient practices of Greek-Latin pagan religions. Through the help of “Vecchi di Ceo” (“Poemi conviviali”, 1904), in whose first draft there appeared some crowns of roses and violets. This was set within a poetic context pointing back to Leopardi’s “Sabato del villaggio”, although the roses and violets were afterwards replaced by a crown of celery in the final form of the frieze. ANGELA IDA VILLA, Il giallo erudito dei “Crisantemi” di Giovanni Pascoli (“Il Convito”, 1896): rose e viole (funebri, antiche e pagane) al posto dei crisantemi (funebri, moderni e cristiani) e le rose e viole cripto-leopardiane dei “Vecchi di Ceo”, “Otto/Novecento”, n. 3, 2019, pp. 195-252 [= 58 pp.] INDICE: PREMESSA I. Rose, viole e sedano per i “conviti dei vivi”, allietati dal vino che dà la gioia: nell’antichità greco-romana, nonché nei Crisantemi di Pascoli pubblicati sul “Convito” I.1. Antiche rose e viole conviviali I.1.1. Rose, viole, crisantemi e altresì «viti [...], pampane e grappoli [d’uva]» (A riposo, 1909) I.2. Sedano conviviale antico I. 3. Conclusioni intermedie II. Rose, viole e sedano per i conviti dei morti: nell’antichità greco-romana, nonché nei Crisantemi di Pascoli, ambientati in un camposanto e pubblicati sul numero speciale del “Convito” per i feriti d’Africa II. 1. Rose e viole funebri che prendono il posto dei crisantemi II. 1. 1. Rose e viole funebri per le tombe dell’antica Roma trattate in un volume pubblicato nel 1896 II. 1. 2. «in vinum natos […] aut in funera flores>>: le rose del Senex Corycius di Pascoli, «fiori nati per i banchetti o per i funerali» II. 1. 3. Crisantemi (funebri) nell’era cristiana = rose+viole (funebri) nell’antichità pagana II. 2. Il sedano “funebre” degli antichi: nei Crisantemi e nei Vecchi di Ceo di Pascoli II. 2. 1. Il sedano “funebre” degli antichi II. 2. 2. Il sedano “funebre” degli antichi nei Crisantemi di Pascoli II. 2. 3. Il sedano “funebre” degli antichi nascosto nei Vecchi di Ceo di Pascoli (e la memoria del «mazzolin» e del «suo fascio dell’erba» del Sabato del villaggio di Leopardi) III. Verso le conclusioni. Anticipazioni del prossimo enigma erudito dei Crisantemi: «vennevi [in “quel camposanto”] Una dopo aver colte al sole, / tutte, quelle rose, cantarellando, / quelle viole»
I Crisantemi (1896) di Pascoli sono intessuti di enigmi. Innanzitutto, vi è l’enigma del titolo. Perché intitolare Crisantemi una poesia nei cui versi però non si parla affatto di crisantemi, ma unicamente di rose e di viole? E qual è, se esiste, il nesso logico tra i crisantemi e le rose-viole (prima colte nei prati, poi portate in un camposanto)? Vi è poi l’enigma del fregio artistico incorniciante i versi dei Crisantemi sul “Convito” (12 febbraio 1896). Perché in tale fregio la corona di crisantemi è inscritta in una corona di mazzetti di sedano? Qual è, se esiste, il nesso logico tra i crisantemi e il sedano, nonché tra i crisantemi, il sedano, le rose e le viole? Il presente lavoro è dedicato alla ricerca della risposta di tali enigmi – tutt’altro che questioni di “lana caprina” –, risposta che viene trovata negli usi e nei costumi dell’antichità religiosa pagana greco-latina. E ciò anche con l’ausilio dei Vecchi di Ceo (Poemi conviviali, 1904), nell’abbozzo dei quali figuravano le corone di rose e viole, in un contesto rinviante al Sabato del villaggio di Leopardi, poi sostituite da quelle di sedano nella redazione definitiva. ANGELA IDA VILLA, Il giallo erudito dei “Crisantemi” di Giovanni Pascoli (“Il Convito”, 1896): rose e viole (funebri, antiche e pagane) al posto dei crisantemi (funebri, moderni e cristiani) e le rose e viole cripto-leopardiane dei “Vecchi di Ceo”, “Otto/Novecento”, n. 3, 2019, pp. 195-252 [= 58 pp.] INDICE: PREMESSA I. Rose, viole e sedano per i “conviti dei vivi”, allietati dal vino che dà la gioia: nell’antichità greco-romana, nonché nei Crisantemi di Pascoli pubblicati sul “Convito” I.1. Antiche rose e viole conviviali I.1.1. Rose, viole, crisantemi e altresì «viti [...], pampane e grappoli [d’uva]» (A riposo, 1909) I.2. Sedano conviviale antico I. 3. Conclusioni intermedie II. Rose, viole e sedano per i conviti dei morti: nell’antichità greco-romana, nonché nei Crisantemi di Pascoli, ambientati in un camposanto e pubblicati sul numero speciale del “Convito” per i feriti d’Africa II. 1. Rose e viole funebri che prendono il posto dei crisantemi II. 1. 1. Rose e viole funebri per le tombe dell’antica Roma trattate in un volume pubblicato nel 1896 II. 1. 2. «in vinum natos […] aut in funera flores>>: le rose del Senex Corycius di Pascoli, «fiori nati per i banchetti o per i funerali» II. 1. 3. Crisantemi (funebri) nell’era cristiana = rose+viole (funebri) nell’antichità pagana II. 2. Il sedano “funebre” degli antichi: nei Crisantemi e nei Vecchi di Ceo di Pascoli II. 2. 1. Il sedano “funebre” degli antichi II. 2. 2. Il sedano “funebre” degli antichi nei Crisantemi di Pascoli II. 2. 3. Il sedano “funebre” degli antichi nascosto nei Vecchi di Ceo di Pascoli (e la memoria del «mazzolin» e del «suo fascio dell’erba» del Sabato del villaggio di Leopardi) III. Verso le conclusioni. Anticipazioni del prossimo enigma erudito dei Crisantemi: «vennevi [in “quel camposanto”] Una dopo aver colte al sole, / tutte, quelle rose, cantarellando, / quelle viole»
Villa, A. I., ANGELA IDA VILLA, Il giallo erudito dei “Crisantemi” di Giovanni Pascoli (“Il Convito”, 1896): rose e viole (funebri, antiche e pagane) al posto dei crisantemi (funebri, moderni e cristiani) e le rose e viole cripto-leopardiane dei “Vecchi di Ceo”, “Otto/Novecento”, n. 3, 2019, pp. 195-252 [= 58 pp.], <<OTTO-NOVECENTO>>, 2019; (2-3): 195-252 [http://hdl.handle.net/10807/178206]
ANGELA IDA VILLA, Il giallo erudito dei “Crisantemi” di Giovanni Pascoli (“Il Convito”, 1896): rose e viole (funebri, antiche e pagane) al posto dei crisantemi (funebri, moderni e cristiani) e le rose e viole cripto-leopardiane dei “Vecchi di Ceo”, “Otto/Novecento”, n. 3, 2019, pp. 195-252 [= 58 pp.]
Villa, Angela Ida
2021
Abstract
The ode “Crisantemi” (1896) by Giovanni Pascoli is highly enigmatic. We encounter the first enigma in the ode’s title. Why would a poet give such a title to a text in which he only mentions violets and roses? Which is the logical connection, if it exists at all, between chrysanthemums and the other two mentioned flowers (which in the text are firstly collected from the fields and later taken to the cemetery)? There is also the matter of the artistic frieze which frames the ode verses on the “Convito” (12 February 1896). Why does the frieze show the crown of chrysanthemums contained within a crown of bunches of celery? What is the logical nexus between the chrysanthemums and the celery, or even between the celery and the roses and violets? My present paper is dedicated to finding an answer to these enigmas, which we can clarify in the light of uses and customs within the ancient practices of Greek-Latin pagan religions. Through the help of “Vecchi di Ceo” (“Poemi conviviali”, 1904), in whose first draft there appeared some crowns of roses and violets. This was set within a poetic context pointing back to Leopardi’s “Sabato del villaggio”, although the roses and violets were afterwards replaced by a crown of celery in the final form of the frieze. ANGELA IDA VILLA, Il giallo erudito dei “Crisantemi” di Giovanni Pascoli (“Il Convito”, 1896): rose e viole (funebri, antiche e pagane) al posto dei crisantemi (funebri, moderni e cristiani) e le rose e viole cripto-leopardiane dei “Vecchi di Ceo”, “Otto/Novecento”, n. 3, 2019, pp. 195-252 [= 58 pp.] INDICE: PREMESSA I. Rose, viole e sedano per i “conviti dei vivi”, allietati dal vino che dà la gioia: nell’antichità greco-romana, nonché nei Crisantemi di Pascoli pubblicati sul “Convito” I.1. Antiche rose e viole conviviali I.1.1. Rose, viole, crisantemi e altresì «viti [...], pampane e grappoli [d’uva]» (A riposo, 1909) I.2. Sedano conviviale antico I. 3. Conclusioni intermedie II. Rose, viole e sedano per i conviti dei morti: nell’antichità greco-romana, nonché nei Crisantemi di Pascoli, ambientati in un camposanto e pubblicati sul numero speciale del “Convito” per i feriti d’Africa II. 1. Rose e viole funebri che prendono il posto dei crisantemi II. 1. 1. Rose e viole funebri per le tombe dell’antica Roma trattate in un volume pubblicato nel 1896 II. 1. 2. «in vinum natos […] aut in funera flores>>: le rose del Senex Corycius di Pascoli, «fiori nati per i banchetti o per i funerali» II. 1. 3. Crisantemi (funebri) nell’era cristiana = rose+viole (funebri) nell’antichità pagana II. 2. Il sedano “funebre” degli antichi: nei Crisantemi e nei Vecchi di Ceo di Pascoli II. 2. 1. Il sedano “funebre” degli antichi II. 2. 2. Il sedano “funebre” degli antichi nei Crisantemi di Pascoli II. 2. 3. Il sedano “funebre” degli antichi nascosto nei Vecchi di Ceo di Pascoli (e la memoria del «mazzolin» e del «suo fascio dell’erba» del Sabato del villaggio di Leopardi) III. Verso le conclusioni. Anticipazioni del prossimo enigma erudito dei Crisantemi: «vennevi [in “quel camposanto”] Una dopo aver colte al sole, / tutte, quelle rose, cantarellando, / quelle viole»I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.