Lo studio presenta l'edizione critica del diario di pellegrinaggio steso da don Gustavo Testa, allievo del Pontificio istituto biblico e poi delegato apostolico in Egitto e Medio Oriente, durante il viaggio compiuto in Terra Santa nell'autunno del 1913. In particolare, nell'introduzione, contestualizza l'esperienza del giovane sacerdote all'interno di un duplice movimento teologico-pastorale: da un lato, la rinascita del pellegrinaggio d'espiazione verso Gerusalemme a partire dai primi anni dell'Ottocento, dopo la riapertura napoleonica dello spazio ottomano, con una crescente produzione letteraria, anche in italiano, segnata da finalità restaurative; dall'altro lato, il rinnovamento degli studi teologici, biblici e storici d'inizio Novecento, alimentati anche dalla riscoperta archeologica della Terra santa quale luogo fisico della predicazione messianica, con la fondazione dell'École pratique d'études bibliques, i primi sospetti vaticani sull'eterodossia dei domenicani e l'emergere di un progetto alternativo da parte di Roma, attraverso un centro-studi guidato dai gesuiti, cui inviare i giovani allievi del Pontificio istituto biblico.
Persico, A., Alle fonti del cristianesimo. Gustavo Testa e i pellegrinaggi italiani, <<IOANNES XXIII>>, 2020; (8): 77-175 [http://hdl.handle.net/10807/177630]
Alle fonti del cristianesimo. Gustavo Testa e i pellegrinaggi italiani
Persico, Alessandro
2020
Abstract
Lo studio presenta l'edizione critica del diario di pellegrinaggio steso da don Gustavo Testa, allievo del Pontificio istituto biblico e poi delegato apostolico in Egitto e Medio Oriente, durante il viaggio compiuto in Terra Santa nell'autunno del 1913. In particolare, nell'introduzione, contestualizza l'esperienza del giovane sacerdote all'interno di un duplice movimento teologico-pastorale: da un lato, la rinascita del pellegrinaggio d'espiazione verso Gerusalemme a partire dai primi anni dell'Ottocento, dopo la riapertura napoleonica dello spazio ottomano, con una crescente produzione letteraria, anche in italiano, segnata da finalità restaurative; dall'altro lato, il rinnovamento degli studi teologici, biblici e storici d'inizio Novecento, alimentati anche dalla riscoperta archeologica della Terra santa quale luogo fisico della predicazione messianica, con la fondazione dell'École pratique d'études bibliques, i primi sospetti vaticani sull'eterodossia dei domenicani e l'emergere di un progetto alternativo da parte di Roma, attraverso un centro-studi guidato dai gesuiti, cui inviare i giovani allievi del Pontificio istituto biblico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.