L’autore svolge una lettura critica del provvedimento in epigrafe, che, oltre a confermare, per le controversie sorte prima dell’entrata in vigore della recente riforma della legge fallimentare, l’indirizzo della Suprema Corte precedentemente consolidatosi in argomento - nel senso della non attrazione dei beni costituiti in fon- do patrimoniale all’attivo fallimentare e della carenza, in capo al curatore fallimentare, di legittimazione processuale alla loro liquidazione - afferma l’estensibilità dell’evocato principio anche alle procedure fallimentari apertesi dopo l’entrata in vigore del d. lgs. 9 gennaio 2006.
Galluzzo, F., Destino dei beni costituiti in fondo patrimoniale in caso di fallimento del suo titolare, <<IL CORRIERE GIURIDICO>>, 2011; 2011 (1): 97-107 [http://hdl.handle.net/10807/177351]
Destino dei beni costituiti in fondo patrimoniale in caso di fallimento del suo titolare
Galluzzo, Francesco
2011
Abstract
L’autore svolge una lettura critica del provvedimento in epigrafe, che, oltre a confermare, per le controversie sorte prima dell’entrata in vigore della recente riforma della legge fallimentare, l’indirizzo della Suprema Corte precedentemente consolidatosi in argomento - nel senso della non attrazione dei beni costituiti in fon- do patrimoniale all’attivo fallimentare e della carenza, in capo al curatore fallimentare, di legittimazione processuale alla loro liquidazione - afferma l’estensibilità dell’evocato principio anche alle procedure fallimentari apertesi dopo l’entrata in vigore del d. lgs. 9 gennaio 2006.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.