La sentenza dell'Adunanza plenaria del Consiglio di Stato affronta una questione di rilievo per l’interpretazione degli art. 92, 3° comma, e 94, 2° comma, d.leg. 15 settembre 2011, n. 159 (codice antimafia) sugli effetti delle informazioni antimafia c.d. sopravvenute. Ai sensi di queste disposizioni, decorso il termine stabilito dalla legge per l’emanazione del provvedimento antimafia oppure, nei casi d’urgenza, anche immediatamente dopo la richiesta, le amministrazioni provvedono anche in assenza delle informazioni del prefetto. Nel caso l’informazione sopraggiunga, le amministrazioni «revocano le autorizzazioni e le concessioni o recedono dai contratti, fatto salvo il pagamento del valore delle opere già eseguite e il rimborso delle spese sostenute per l’esecuzione del rimanente, nei limiti delle utilità conseguite» (art. 92, 3° comma e art. 94, 2° comma, codice antimafia). L’Adunanza plenaria è stata chiamata a dirimere un contrasto interpretativo circa gli effetti di un’informazione negativa sopravvenuta, che concerna il destinatario di un contributo pubblico già erogato in tutto o in parte dall’amministrazione. Il contributo commenta, anche in chiave critica, le soluzioni elaborate dalla sentenza e mette in risalto come, in relazione a profili fondamentali per il rapporto col privato, le disposizioni in tema di documentazione antimafia presentano lacune e contraddizioni insuperabili in via interpretativa.
D'Angelo, G., Interpretazioni e contraddizioni in tema di documentazione antimafia, <<IL FORO ITALIANO>>, 2021; (3): 170-175 [http://hdl.handle.net/10807/174122]
Interpretazioni e contraddizioni in tema di documentazione antimafia
D'Angelo, Giovanni
2021
Abstract
La sentenza dell'Adunanza plenaria del Consiglio di Stato affronta una questione di rilievo per l’interpretazione degli art. 92, 3° comma, e 94, 2° comma, d.leg. 15 settembre 2011, n. 159 (codice antimafia) sugli effetti delle informazioni antimafia c.d. sopravvenute. Ai sensi di queste disposizioni, decorso il termine stabilito dalla legge per l’emanazione del provvedimento antimafia oppure, nei casi d’urgenza, anche immediatamente dopo la richiesta, le amministrazioni provvedono anche in assenza delle informazioni del prefetto. Nel caso l’informazione sopraggiunga, le amministrazioni «revocano le autorizzazioni e le concessioni o recedono dai contratti, fatto salvo il pagamento del valore delle opere già eseguite e il rimborso delle spese sostenute per l’esecuzione del rimanente, nei limiti delle utilità conseguite» (art. 92, 3° comma e art. 94, 2° comma, codice antimafia). L’Adunanza plenaria è stata chiamata a dirimere un contrasto interpretativo circa gli effetti di un’informazione negativa sopravvenuta, che concerna il destinatario di un contributo pubblico già erogato in tutto o in parte dall’amministrazione. Il contributo commenta, anche in chiave critica, le soluzioni elaborate dalla sentenza e mette in risalto come, in relazione a profili fondamentali per il rapporto col privato, le disposizioni in tema di documentazione antimafia presentano lacune e contraddizioni insuperabili in via interpretativa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.