Il testo parte dalla constatazione che, in Italia, gli studenti stranieri in tutti i livelli scolatici riportano esiti inferiori dei coetanei italiani. Al contempo, lo svantaggio socio-educativo strutturale dei figli dell’immigrazione va problematizzato anche rispetto alle condizioni socio-economiche classiche. Negli ultimi decenni la ricerca sulla (e la cultura della) valutazione, nei sistemi educativi evoluti, ha vissuto negli ultimi decenni un progressivo spostamento da modelli docimologici tradizionali, basati sul testing e sulle prove oggettive, verso modelli più aperti, improntati alla valutazione autentica e ai compiti di performance. In questa prospettiva il dibattito docimologico non può esimersi dal rileggere le diseguaglianze etniche in istruzione. A tal fine viene presentata la proposta del Responsive Cultural Assessment, un modello di valutazione (progettazione, processo e risultati attesi) che tiene conto delle variabili culturali in relazione ai modi di pensare e alla loro socializzazione. Tesi del saggio è che la valutazione nella classe multiculturale debba mirare a una “giustizia tra diversi”, in equilibrio tra il diritto all’uguaglianza di alunni con condizioni sociali e familiari diverse e il diritto alla diversità di alunni e famiglie portatori di culture differenti.
Pasta, S., Rivoltella, P. C., La valutazione dell’apprendimento, in Giovanni Giulio Valtolin, G. G. V., Diego Boerch, D. B. (ed.), Nella mia classe, il mondo. I processi educativi nella scuola multietnica, Edizioni Junior, Parma 2021: 83- 97 [https://hdl.handle.net/10807/169101]
La valutazione dell’apprendimento
Pasta, Stefano
;Rivoltella, Pier Cesare
2021
Abstract
Il testo parte dalla constatazione che, in Italia, gli studenti stranieri in tutti i livelli scolatici riportano esiti inferiori dei coetanei italiani. Al contempo, lo svantaggio socio-educativo strutturale dei figli dell’immigrazione va problematizzato anche rispetto alle condizioni socio-economiche classiche. Negli ultimi decenni la ricerca sulla (e la cultura della) valutazione, nei sistemi educativi evoluti, ha vissuto negli ultimi decenni un progressivo spostamento da modelli docimologici tradizionali, basati sul testing e sulle prove oggettive, verso modelli più aperti, improntati alla valutazione autentica e ai compiti di performance. In questa prospettiva il dibattito docimologico non può esimersi dal rileggere le diseguaglianze etniche in istruzione. A tal fine viene presentata la proposta del Responsive Cultural Assessment, un modello di valutazione (progettazione, processo e risultati attesi) che tiene conto delle variabili culturali in relazione ai modi di pensare e alla loro socializzazione. Tesi del saggio è che la valutazione nella classe multiculturale debba mirare a una “giustizia tra diversi”, in equilibrio tra il diritto all’uguaglianza di alunni con condizioni sociali e familiari diverse e il diritto alla diversità di alunni e famiglie portatori di culture differenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.