La collezione di Evangelista Gorga, costituitasi a cavallo fra il XIX e il XX secolo, custodisce, tra le pieghe dell'immensa ed eterogenea mole di oggetti, un interessante e variegato scorcio di storie. La straordinaria parabola di vita del suo artefice, primo interprete assoluto di Rodolfo ne La Bohème di Puccini e poi collezionista enciclopedico e quasi seriale, e l'interessante, spesso stravagante, palinsesto di materiali che costituiva la sua raccolta, ha, negli ultimi vent'anni, attirato l'attenzione degli archeologici nel tentativo di restituire coerenza al contesto e di scandagliare al contempo i complessi avvenimenti che ne avevano caratterizzato l'acquisizione da parte dello stato e le successive alterne vicende. Vengono presentati i risultati dell'indagine incrociata sui materiali e testi documentari delle raccolte milanesi avviata nel tentativo di riattribuire la corretta pertinenza dei materiali ma soprattutto come spunto per riflettere sul significato oggi delle collezioni didattiche e sul loro importante ruolo nella formazione dei giovani archeologi.
Baratti, G., Dalla collezione alla formazione. Evan Gorga e la collezione didattica dell’Università Cattolica di Milano, in IMMAGINARE L’UNITÀ D’ITALIA. GLI ETRUSCHI A MILANO TRA COLLEZIONISMO E TUTELAATTI DEL CONVEGNO INTERNAZIONALE 30-31 MAGGIO 2019, PALAZZO LITTA, MILANO, (MILANO, 2019-05-30), Johan & Levi Editore, Monza 2020: 59-70 [http://hdl.handle.net/10807/168263]
Dalla collezione alla formazione. Evan Gorga e la collezione didattica dell’Università Cattolica di Milano
Baratti, Giorgio
2020
Abstract
La collezione di Evangelista Gorga, costituitasi a cavallo fra il XIX e il XX secolo, custodisce, tra le pieghe dell'immensa ed eterogenea mole di oggetti, un interessante e variegato scorcio di storie. La straordinaria parabola di vita del suo artefice, primo interprete assoluto di Rodolfo ne La Bohème di Puccini e poi collezionista enciclopedico e quasi seriale, e l'interessante, spesso stravagante, palinsesto di materiali che costituiva la sua raccolta, ha, negli ultimi vent'anni, attirato l'attenzione degli archeologici nel tentativo di restituire coerenza al contesto e di scandagliare al contempo i complessi avvenimenti che ne avevano caratterizzato l'acquisizione da parte dello stato e le successive alterne vicende. Vengono presentati i risultati dell'indagine incrociata sui materiali e testi documentari delle raccolte milanesi avviata nel tentativo di riattribuire la corretta pertinenza dei materiali ma soprattutto come spunto per riflettere sul significato oggi delle collezioni didattiche e sul loro importante ruolo nella formazione dei giovani archeologi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.