Durante la vita di Guglielmo da Volpiano i numerosi monasteri da lui riformati mantennero tra loro rapporti spirituali e talvolta si scambiarono aiuti materiali, ma non si instaurarono vincoli di subordinazione giuridica. L’unità era garantita dal comune patrocinium esercitato su di essi dall’abate Guglielmo, che con frequenti viaggi visitava le diverse abbazie. La morte di Guglielmo disssolse la rete di relazioni da lui tessuta e l’abbazia di Fruttuaria dopo alcuni decenni si indirizzò verso una organizzazione accentrata basata sulla subordinazione delle dipendenze alla abbazia madre. In questo sistema l’unità era assicurata dalle periodiche visite degli abati fruttuariensi ai priorati soggetti, che costituivano un vero strumento di governo del gruppo e durante le quali l’abate esercitava il controllo del patrimonio e la correzione dei monaci, come attestano pochi ma significativi documenti dalla metà del XII secolo, riguardanti in particolare monasteri dell’area lombarda. Dal XIII secolo il cambiamento della struttura organizzativa e la regolare convocazione del capitolo generale mutò la modalità delle visite, ora condotte da visitatori appositanmente designati, e accompagnò la trasformazione del gruppo fruttuariense in un ordo giuridicamente strutturato

Lucioni, A., Le visite abbaziali nella costruzione della rete monastica fruttuariense tra i secoli XI e XII, in Attraverso le Alpi: S. Michele, Novalesa, S. Teofredo e altre reti monastiche. Atti del Convegno internazionale di studi, (Cervère e Valgrana (Cuneo), 12-14 March 2004), Edipuglia, Bari 2008: 261-277 [http://hdl.handle.net/10807/16793]

Le visite abbaziali nella costruzione della rete monastica fruttuariense tra i secoli XI e XII

Lucioni, Alfredo
2008

Abstract

Durante la vita di Guglielmo da Volpiano i numerosi monasteri da lui riformati mantennero tra loro rapporti spirituali e talvolta si scambiarono aiuti materiali, ma non si instaurarono vincoli di subordinazione giuridica. L’unità era garantita dal comune patrocinium esercitato su di essi dall’abate Guglielmo, che con frequenti viaggi visitava le diverse abbazie. La morte di Guglielmo disssolse la rete di relazioni da lui tessuta e l’abbazia di Fruttuaria dopo alcuni decenni si indirizzò verso una organizzazione accentrata basata sulla subordinazione delle dipendenze alla abbazia madre. In questo sistema l’unità era assicurata dalle periodiche visite degli abati fruttuariensi ai priorati soggetti, che costituivano un vero strumento di governo del gruppo e durante le quali l’abate esercitava il controllo del patrimonio e la correzione dei monaci, come attestano pochi ma significativi documenti dalla metà del XII secolo, riguardanti in particolare monasteri dell’area lombarda. Dal XIII secolo il cambiamento della struttura organizzativa e la regolare convocazione del capitolo generale mutò la modalità delle visite, ora condotte da visitatori appositanmente designati, e accompagnò la trasformazione del gruppo fruttuariense in un ordo giuridicamente strutturato
2008
Italiano
Attraverso le Alpi: S. Michele, Novalesa, S. Teofredo e altre reti monastiche. Atti del Convegno internazionale di studi
Convegno internazionale di studi: Attraverso le Alpi: S. Michele, Novalesa, S. Teofredo e altre reti monastiche
Cervère e Valgrana (Cuneo)
12-mar-2004
14-mar-2004
978887228535X
Lucioni, A., Le visite abbaziali nella costruzione della rete monastica fruttuariense tra i secoli XI e XII, in Attraverso le Alpi: S. Michele, Novalesa, S. Teofredo e altre reti monastiche. Atti del Convegno internazionale di studi, (Cervère e Valgrana (Cuneo), 12-14 March 2004), Edipuglia, Bari 2008: 261-277 [http://hdl.handle.net/10807/16793]
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