Questo lavoro analizza un'area particolarmente cruciale di transizione familiare e sociale quale quella dei nuclei monogenitoriali separati con figli adolescenti. Il congegno di ricerca si propone come un’autentico "family study", poichè utilizza come unita' di analisi il nucleo monogenitoriale (genitore affidatario e figlio adolescente) nel suo insieme e si pone ad un livello di analisi dei dati "relazionale". La ricerca è basata su un campione costituito da 107 nuclei monogenitoriali separati con figli adolescenti di età compresa tra gli 11 ed i 17 anni (per un totale di 214 soggetti). In una prospettiva che tiene compresenti gli aspetti "strutturale" ed "interattivo" utilizzati in letteratura per spiegare l'adattamento psico-sociale dei figli al divorzio l'obiettivo perseguito in questa ricerca e’ quello di analizzare l’influenza di alcuni tipi di relazione tra ex-coniugi identificate come ”cruciali” dalla letteratura (modalita' di gestione del conflitto, cooperazione parentale, ambiguità o chiarezza dei confini tra i due partners) sulla percezione che l'adolescente ha della situazione familiare dopo la separazione (PACF), tenendo anche conto dell'eventuale influenza che alcune variabili strutturali (eta' e sesso dei figli, sesso del genitore affidatario e timing della separazione), possono esercitare su questa variabile cognitivo-percettiva. Nella ricerca il focus attenzionale è dunque concentrato sulla variabile PACF (che indica la percezione dei confini familiari e della “posizione” di sè entro tali confini), assumendo che tale costrutto socio-cognitivo costituisca un'importante variabile percettiva per spiegare la riorganizzazione post-separazione da parte dei figli. I risultati hanno permesso di verificare alcune delle ipotesi formulate. In particolare è stata confermata l’ipotesi interazionale (cioè l’esistenza di un legame tra modalità di gestione della relazione tra ex-coniugi e PACF) a differenza dell'ipotesi strutturale, che sembra non fornire risultati significativi, qualora la variabile dipendente sia di tipo cognitivo-percettivo. In particolare, risulta che, tanto l'eccessiva vicinanza segnalata dall'ambiguità del legame, quanto la conflittualità distruttiva evidenziata dall'escalation (che appaiono come segnali di una non avvenuta elaborazione della separazione e che si traduce in un'incapacità di mantenere un equilibrio di distanze tra ex-coniugi), influiscono negativamente sulla percezione dei figli. La tipologia delineata sulla base di questi risultati ha permesso, specificamente , di osservare direttamente la percezione dei figli a seconda del livello di ambiguità e di escalation percepiti -dal genitore affidatario - nelle relazioni tra ex-coniugi. Si è così potuto constatare che la situazione di maggior disagio rilevabile nei figli (il più alto punteggio di PACF) si presenta nei nuclei monogenitoriali dove le relazioni tra ex-coniugi sono mantenute all'insegna dell'alta ambiguità e dell'alto livello di escalation del conflitto ("separazione ambivalente"), mentre il minor livello di PACF si rileva nei nuclei del tipo "separazione riuscita" nei quali risultano bassi sia il livello di ambiguità del legame sia l'escalation del conflitto

Iafrate, R., Conflitto, cooperazione e percezione dei confini familiari in famiglie separate con adolescenti, <<RICERCHE DI PSICOLOGIA>>, 1996; 1996 (2): 79-113 [http://hdl.handle.net/10807/16070]

Conflitto, cooperazione e percezione dei confini familiari in famiglie separate con adolescenti

Iafrate, Raffaella
1996

Abstract

Questo lavoro analizza un'area particolarmente cruciale di transizione familiare e sociale quale quella dei nuclei monogenitoriali separati con figli adolescenti. Il congegno di ricerca si propone come un’autentico "family study", poichè utilizza come unita' di analisi il nucleo monogenitoriale (genitore affidatario e figlio adolescente) nel suo insieme e si pone ad un livello di analisi dei dati "relazionale". La ricerca è basata su un campione costituito da 107 nuclei monogenitoriali separati con figli adolescenti di età compresa tra gli 11 ed i 17 anni (per un totale di 214 soggetti). In una prospettiva che tiene compresenti gli aspetti "strutturale" ed "interattivo" utilizzati in letteratura per spiegare l'adattamento psico-sociale dei figli al divorzio l'obiettivo perseguito in questa ricerca e’ quello di analizzare l’influenza di alcuni tipi di relazione tra ex-coniugi identificate come ”cruciali” dalla letteratura (modalita' di gestione del conflitto, cooperazione parentale, ambiguità o chiarezza dei confini tra i due partners) sulla percezione che l'adolescente ha della situazione familiare dopo la separazione (PACF), tenendo anche conto dell'eventuale influenza che alcune variabili strutturali (eta' e sesso dei figli, sesso del genitore affidatario e timing della separazione), possono esercitare su questa variabile cognitivo-percettiva. Nella ricerca il focus attenzionale è dunque concentrato sulla variabile PACF (che indica la percezione dei confini familiari e della “posizione” di sè entro tali confini), assumendo che tale costrutto socio-cognitivo costituisca un'importante variabile percettiva per spiegare la riorganizzazione post-separazione da parte dei figli. I risultati hanno permesso di verificare alcune delle ipotesi formulate. In particolare è stata confermata l’ipotesi interazionale (cioè l’esistenza di un legame tra modalità di gestione della relazione tra ex-coniugi e PACF) a differenza dell'ipotesi strutturale, che sembra non fornire risultati significativi, qualora la variabile dipendente sia di tipo cognitivo-percettivo. In particolare, risulta che, tanto l'eccessiva vicinanza segnalata dall'ambiguità del legame, quanto la conflittualità distruttiva evidenziata dall'escalation (che appaiono come segnali di una non avvenuta elaborazione della separazione e che si traduce in un'incapacità di mantenere un equilibrio di distanze tra ex-coniugi), influiscono negativamente sulla percezione dei figli. La tipologia delineata sulla base di questi risultati ha permesso, specificamente , di osservare direttamente la percezione dei figli a seconda del livello di ambiguità e di escalation percepiti -dal genitore affidatario - nelle relazioni tra ex-coniugi. Si è così potuto constatare che la situazione di maggior disagio rilevabile nei figli (il più alto punteggio di PACF) si presenta nei nuclei monogenitoriali dove le relazioni tra ex-coniugi sono mantenute all'insegna dell'alta ambiguità e dell'alto livello di escalation del conflitto ("separazione ambivalente"), mentre il minor livello di PACF si rileva nei nuclei del tipo "separazione riuscita" nei quali risultano bassi sia il livello di ambiguità del legame sia l'escalation del conflitto
1996
Italiano
Iafrate, R., Conflitto, cooperazione e percezione dei confini familiari in famiglie separate con adolescenti, <<RICERCHE DI PSICOLOGIA>>, 1996; 1996 (2): 79-113 [http://hdl.handle.net/10807/16070]
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