La Ricerca-Intervento “Inserimento ed Appartenenza Associativa: il caso di Avis-MedioVaresotto”, nasce da una precedente ricerca condotta nel 2005 su committenza della stessa sezione Avis, i cui obiettivi erano comprendere le motivazioni che sostengono l’avvicinamento alla donazione ed evidenziare gli elementi, personali ed organizzativi, che possono ostacolare la fidelizzazione dei donatori. Il tempo dedicato al confronto a margine di quella ricerca, ha permesso non solo il sempre opportuno ancoraggio dei dati alla specifica realtà associativa, ma una loro rilettura condivisa da cui è emersa la necessità di porre attenzione alle dinamiche organizzative. Questa riflessione ha portato, nel 2006, ad una riprogettazione partecipata mirata ad agire sugli aspetti lasciati aperti dalla ricerca del 2005. Tra 2006 e 2009 è stata quindi realizzata una ricerca multimetodologica longitudinale. I partecipanti, uno stesso gruppo di neodonatori, hanno: a. Compilato un questionario volto ad indagare le motivazioni di avvicinamento alla donazione ed altri due questionari (a due anni dal primo), volti a comprendere, tra le altre variabili, le motivazioni che hanno favorito l’impegno dei donatori. b. Partecipato a 5 focus group volti ad ampliare le motivazioni di avvicinamento all’organizzazione e a comprendere i fattori organizzativi favorenti, o inibenti, l’intenzione di continuare a donare. Dalle prime analisi è emerso come, tra gli elementi organizzativi fondamentali per favorire la fidelizzazione dei neodonatori, sia peculiare la presenza del “Punto Accoglienza Avis” (PAA), modalità di accoglienza dei donatori presente solo in alcune sezioni avisine italiane. Al fine di rilevare punti di forza e di debolezza del servizio offerto, l’impianto di ricerca è quindi stato ampliato effettuando: c. 14 Interviste agli operatori del Servizio Trasfusionale dell’Ospedale di riferimento di Avis-MedioVaresotto, 2 focus group con i volontari in servizio al PAA. L’impianto di ricerca ha favorito un non sempre semplice processo autoriflessivo nei dirigenti avisini, che li ha portati ad avviare diversi cambiamenti organizzativi. Nel tempo, infatti, si è evidenziato l’aumento della capacità critica di osservazione dei punti di forza e di debolezza di tutto il sistema avisino, dall’accoglienza all’atto della donazione che, ad oggi, ha portato alla realizzazione di un percorso di formazione per i volontari del PAA. L’aumentata consapevolezza dei processi di fidelizzazione, nata anche dalla fiducia reciproca tra le due istituzioni, rende evidente la necessità di creare “buone prassi” nei percorsi di avvicinamento alla donazione, e di fidelizzazione dei neodonatori, che procedano attraverso paralleli confronti bottom-up tra i diversi attori coinvolti (dirigenti, volontari, donatori, Università).
Guiddi, P., Marta, E., Pozzi, M., Alfieri, S., Marzana, D., Promuovere e sostenere la donazione di sangue: una ricerca-intervento con una sezione avis, Abstract de <<8° Convegno Nazionale SIPCO "Problemi umani e sociali della convivenza".>>, (Torino, 16-17 September 2010 ), SIPCO, Torino 2010: 62-62 [http://hdl.handle.net/10807/15854]
Promuovere e sostenere la donazione di sangue: una ricerca-intervento con una sezione avis
Guiddi, Paolo;Marta, Elena;Pozzi, Maura;Alfieri, Sara;Marzana, Daniela
2010
Abstract
La Ricerca-Intervento “Inserimento ed Appartenenza Associativa: il caso di Avis-MedioVaresotto”, nasce da una precedente ricerca condotta nel 2005 su committenza della stessa sezione Avis, i cui obiettivi erano comprendere le motivazioni che sostengono l’avvicinamento alla donazione ed evidenziare gli elementi, personali ed organizzativi, che possono ostacolare la fidelizzazione dei donatori. Il tempo dedicato al confronto a margine di quella ricerca, ha permesso non solo il sempre opportuno ancoraggio dei dati alla specifica realtà associativa, ma una loro rilettura condivisa da cui è emersa la necessità di porre attenzione alle dinamiche organizzative. Questa riflessione ha portato, nel 2006, ad una riprogettazione partecipata mirata ad agire sugli aspetti lasciati aperti dalla ricerca del 2005. Tra 2006 e 2009 è stata quindi realizzata una ricerca multimetodologica longitudinale. I partecipanti, uno stesso gruppo di neodonatori, hanno: a. Compilato un questionario volto ad indagare le motivazioni di avvicinamento alla donazione ed altri due questionari (a due anni dal primo), volti a comprendere, tra le altre variabili, le motivazioni che hanno favorito l’impegno dei donatori. b. Partecipato a 5 focus group volti ad ampliare le motivazioni di avvicinamento all’organizzazione e a comprendere i fattori organizzativi favorenti, o inibenti, l’intenzione di continuare a donare. Dalle prime analisi è emerso come, tra gli elementi organizzativi fondamentali per favorire la fidelizzazione dei neodonatori, sia peculiare la presenza del “Punto Accoglienza Avis” (PAA), modalità di accoglienza dei donatori presente solo in alcune sezioni avisine italiane. Al fine di rilevare punti di forza e di debolezza del servizio offerto, l’impianto di ricerca è quindi stato ampliato effettuando: c. 14 Interviste agli operatori del Servizio Trasfusionale dell’Ospedale di riferimento di Avis-MedioVaresotto, 2 focus group con i volontari in servizio al PAA. L’impianto di ricerca ha favorito un non sempre semplice processo autoriflessivo nei dirigenti avisini, che li ha portati ad avviare diversi cambiamenti organizzativi. Nel tempo, infatti, si è evidenziato l’aumento della capacità critica di osservazione dei punti di forza e di debolezza di tutto il sistema avisino, dall’accoglienza all’atto della donazione che, ad oggi, ha portato alla realizzazione di un percorso di formazione per i volontari del PAA. L’aumentata consapevolezza dei processi di fidelizzazione, nata anche dalla fiducia reciproca tra le due istituzioni, rende evidente la necessità di creare “buone prassi” nei percorsi di avvicinamento alla donazione, e di fidelizzazione dei neodonatori, che procedano attraverso paralleli confronti bottom-up tra i diversi attori coinvolti (dirigenti, volontari, donatori, Università).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.