Il lavoro concerne gli interventi normativi in tema di libertà terapeutica e diritto all’autodeterminazione del paziente. Le leggi 8 marzo 2017, n. 24 (c.d. Gelli-Bianco) e 22 dicembre 2017, n. 219 (in tema di consenso informato) sembrano invitare il professionista a selezionare autonomamente l’approccio terapeutico, ad attenersi alle linee-guida ministeriali e ad astenersi – a certe condizioni – dal ricorso a trattamenti oggettivamente inutili o sproporzionati. L’Autrice si interroga sul ruolo della volontà del malato terminale nella scelta della terapia, nonché sulle implicazioni penalistiche che originano dall’interazione, anche conflittuale, tra il diritto all’autodeterminazione e l’autonomia del sanitario nelle decisioni riferibili al miglior interesse di cura del paziente.
Di Lello Finuoli, M., Libertà terapeutica e diritto all’autodeterminazione del malato terminale, <<DIRITTO PENALE CONTEMPORANEO>>, 2019; (4): 93-108 [http://hdl.handle.net/10807/153575]
Libertà terapeutica e diritto all’autodeterminazione del malato terminale
Di Lello Finuoli, Marina
2019
Abstract
Il lavoro concerne gli interventi normativi in tema di libertà terapeutica e diritto all’autodeterminazione del paziente. Le leggi 8 marzo 2017, n. 24 (c.d. Gelli-Bianco) e 22 dicembre 2017, n. 219 (in tema di consenso informato) sembrano invitare il professionista a selezionare autonomamente l’approccio terapeutico, ad attenersi alle linee-guida ministeriali e ad astenersi – a certe condizioni – dal ricorso a trattamenti oggettivamente inutili o sproporzionati. L’Autrice si interroga sul ruolo della volontà del malato terminale nella scelta della terapia, nonché sulle implicazioni penalistiche che originano dall’interazione, anche conflittuale, tra il diritto all’autodeterminazione e l’autonomia del sanitario nelle decisioni riferibili al miglior interesse di cura del paziente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.