La fondazione dell’Impero napoleonico fu accompagnata, sia in Francia che nei dipartimenti italiani, dalla sensibile accentuazione dei tratti che si proponevano di tessere l’elogio del potere e della figura di Bonaparte all’interno delle pubbliche celebrazioni. L’evoluzione delle feste politiche in momenti preposti alla glorificazione dell’eroe corso, già scorgibile nelle misure che furono varate in questo ambito all’indomani della proclamazione del Consolato a vita, trovò infatti nella Repubblica italiana amministrata dal vicepresidente Francesco Melzi d’Eril (1802-1805) e nel Regno d’Italia del viceré Eugenio di Beauharnais (1805-1814), un considerevole sviluppo, anche sulla scorta delle intenzioni che le autorità governative avanzarono al fine di alimentare la diffusione del consenso nei confronti di Napoleone nell’ambito locale. Come si è inteso mettere in luce nel presente lavoro, questo fenomeno, non privo di conseguenze significative per la formazione del mito napoleonico in Italia, trovò chiara espressione nel dipartimento del Rubicone, dove le disposizioni introdotte dal regime napoleonico sul piano festivo e finalizzate a radicare l'adesione per Bonaparte conobbero una particolare osservanza anche in virtù dell’attivo coinvolgimento del prefetto e degli amministratori locali.
Benzoni, R., Celebrazione del potere politico e ricerca del consenso: le feste napoleoniche, in Il Dipartimento del Rubicone. I suoi archivi e il contesto storico, (RAVENNA, 25-26 November 2016), Società Editrice «Il Ponte Vecchio», Cesena 2018: 131-145 [http://hdl.handle.net/10807/153264]
Celebrazione del potere politico e ricerca del consenso: le feste napoleoniche
Benzoni, Riccardo
2018
Abstract
La fondazione dell’Impero napoleonico fu accompagnata, sia in Francia che nei dipartimenti italiani, dalla sensibile accentuazione dei tratti che si proponevano di tessere l’elogio del potere e della figura di Bonaparte all’interno delle pubbliche celebrazioni. L’evoluzione delle feste politiche in momenti preposti alla glorificazione dell’eroe corso, già scorgibile nelle misure che furono varate in questo ambito all’indomani della proclamazione del Consolato a vita, trovò infatti nella Repubblica italiana amministrata dal vicepresidente Francesco Melzi d’Eril (1802-1805) e nel Regno d’Italia del viceré Eugenio di Beauharnais (1805-1814), un considerevole sviluppo, anche sulla scorta delle intenzioni che le autorità governative avanzarono al fine di alimentare la diffusione del consenso nei confronti di Napoleone nell’ambito locale. Come si è inteso mettere in luce nel presente lavoro, questo fenomeno, non privo di conseguenze significative per la formazione del mito napoleonico in Italia, trovò chiara espressione nel dipartimento del Rubicone, dove le disposizioni introdotte dal regime napoleonico sul piano festivo e finalizzate a radicare l'adesione per Bonaparte conobbero una particolare osservanza anche in virtù dell’attivo coinvolgimento del prefetto e degli amministratori locali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.