A partire dal XII sec. si afferma la volontà di legittimare attraverso una normativa la forma vitae di svariate domus religiose femminili, che ottenendo una validazione giuridica non acquisivano, però, un'identità religiosa uniforme. L'A. dimostra che per i secoli presi in considerazione (XII e XIII) fu prima di tutto la Curia papale che si interessò alle comunità femminili per cercare di annetterle a una regola o a instituta canonicali (in questo caso gli instituta più seguiti erano quelli di s. Agostino) o regolari. Così dopo il canone 13 del concilio lateranense IV Ne nimia religionum diversitas vengono presi in considerazione con analisi comparata il cosiddetto Ordine di San Damiano, che non fu una filiazione francescana, e l'istituzione di San Sisto, fondazione papale. La Curia romana pensò ulteriori institutiones dallo stesso nome, che vennero adottate da varie comunità soprattutto tedesche e francesi. Di queste institutiones non è noto quasi niente, mentre si hanno tre versioni della silloge delle costituzioni dei Predicatori adattate ai monasteri femminili: una del 1228-1231 che si rifà alle costituzioni primitive nella redazione precedente a quella di Raimondo de Peñafort, la seconda del 1241 in Mittelhochdeutsch, la terza del 1250, fatta per il monastero francese di Montargis e sotto il controllo di Umberto di Romans. Quest'ultimo poi uniformò i testi normativi dell'Ordine nel 1259. In appendice viene pubblicata una tabella in cui si confontano i dettati di tre testi, litterae papali con le quali si chiedeva ai frati di annettere i monasteri femminili.

Cariboni, G., Osservazioni sui percorsi normativi per le comunità religiose femminili nell'ambito dei Predicatori fino a Umberto di Romans, in Il velo, la penna e la parola. Le Domenicane: storia,istituzioni e scritture, (Bologna, 11-13 October 2007), Nerbini, Firenze 2009: 31-48 [http://hdl.handle.net/10807/15259]

Osservazioni sui percorsi normativi per le comunità religiose femminili nell'ambito dei Predicatori fino a Umberto di Romans

Cariboni, Guido
2009

Abstract

A partire dal XII sec. si afferma la volontà di legittimare attraverso una normativa la forma vitae di svariate domus religiose femminili, che ottenendo una validazione giuridica non acquisivano, però, un'identità religiosa uniforme. L'A. dimostra che per i secoli presi in considerazione (XII e XIII) fu prima di tutto la Curia papale che si interessò alle comunità femminili per cercare di annetterle a una regola o a instituta canonicali (in questo caso gli instituta più seguiti erano quelli di s. Agostino) o regolari. Così dopo il canone 13 del concilio lateranense IV Ne nimia religionum diversitas vengono presi in considerazione con analisi comparata il cosiddetto Ordine di San Damiano, che non fu una filiazione francescana, e l'istituzione di San Sisto, fondazione papale. La Curia romana pensò ulteriori institutiones dallo stesso nome, che vennero adottate da varie comunità soprattutto tedesche e francesi. Di queste institutiones non è noto quasi niente, mentre si hanno tre versioni della silloge delle costituzioni dei Predicatori adattate ai monasteri femminili: una del 1228-1231 che si rifà alle costituzioni primitive nella redazione precedente a quella di Raimondo de Peñafort, la seconda del 1241 in Mittelhochdeutsch, la terza del 1250, fatta per il monastero francese di Montargis e sotto il controllo di Umberto di Romans. Quest'ultimo poi uniformò i testi normativi dell'Ordine nel 1259. In appendice viene pubblicata una tabella in cui si confontano i dettati di tre testi, litterae papali con le quali si chiedeva ai frati di annettere i monasteri femminili.
2009
Italiano
Il velo, la penna e la parola. Le Domenicane: storia,istituzioni e scritture
Il velo, la penna e la parola. Le domenicane : storia, istituzioni e scritture
Bologna
11-ott-2007
13-ott-2007
9788864340043
Cariboni, G., Osservazioni sui percorsi normativi per le comunità religiose femminili nell'ambito dei Predicatori fino a Umberto di Romans, in Il velo, la penna e la parola. Le Domenicane: storia,istituzioni e scritture, (Bologna, 11-13 October 2007), Nerbini, Firenze 2009: 31-48 [http://hdl.handle.net/10807/15259]
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