L’Istituto San Vincenzo fu fondato a Milano alla fine del XIX secolo per iniziativa di don Luigi Casanova, già direttore del Pio Istituto sordomuti poveri di campagna della stessa città. Fornendo risposta ai bisogni educativi degli anormali psichici che risiedevano sul territorio meneghino, l’Istituto, finanziariamente supportato dalla privata beneficenza, ebbe immediato successo, poiché colmava un’importante lacuna nell’ambito dell’assistenza alla cittadinanza. Lo scopo principale dell’Istituto era l’integrazione del disabile nella società, attraverso un’educazione intellettuale, morale e religiosa, nonché tramite una formazione professionale. Un posto di rilievo era occupato dall’educazione fisica, che si traduceva sia nell’insegnare ai fanciulli le conoscenze basilari sull’igiene e sulla sana nutrizione, sia nel proporre loro adeguati esercizi ginnici. La ginnastica era considerata un valido strumento educativo perché, attirando il bambino con la sua piacevolezza, ne promuoveva nel contempo l’attenzione, seriamente compromessa nei deficienti, e consentiva di prendere consapevolezza del proprio corpo. Dati i risultati positivi di questo tipo di educazione, furono formate due squadre sportive interne all’Istituto, denominate "Gli Ultimi" (bambini e ragazzi dagli 8 anni) e "I Minimi" (bambini tra i 5 e i 7 anni), che partecipavano alle competizioni locali e nazionali. Al di là dei nomi delle squadre, espressione di un pregiudizio culturale nei confronti degli anormali, le gare permettevano ai ragazzi di percepirsi quale parte attiva di quella gioventù italiana riunita per mostrare i nobili risultati ottenuti a seguito di una scrupolosa cura fisica. Il presente contributo, facendo sintesi dei risultati emersi da una ricerca bibliografica e archivistica, evidenzia l’investimento posto dall’Istituto San Vincenzo sulla cura fisica dei bambini deficienti.
Debè, A., La ginnastica nella scuola per gli anormali psichici: l’esperienza dell’Istituto San Vincenzo di Milano tra Otto e Novecento, in La scuola tra saperi e valori etico-sociali. Politiche culturali e pratiche educative, (Bari, 18-19 October 2018), Pensa MultiMedia, Lecce - Rovato (BS) 2019:<<SOCIETÀ ITALIANA DI PEDAGOGIA>>, 70-79 [http://hdl.handle.net/10807/151942]
La ginnastica nella scuola per gli anormali psichici: l’esperienza dell’Istituto San Vincenzo di Milano tra Otto e Novecento
Debè, Anna
2019
Abstract
L’Istituto San Vincenzo fu fondato a Milano alla fine del XIX secolo per iniziativa di don Luigi Casanova, già direttore del Pio Istituto sordomuti poveri di campagna della stessa città. Fornendo risposta ai bisogni educativi degli anormali psichici che risiedevano sul territorio meneghino, l’Istituto, finanziariamente supportato dalla privata beneficenza, ebbe immediato successo, poiché colmava un’importante lacuna nell’ambito dell’assistenza alla cittadinanza. Lo scopo principale dell’Istituto era l’integrazione del disabile nella società, attraverso un’educazione intellettuale, morale e religiosa, nonché tramite una formazione professionale. Un posto di rilievo era occupato dall’educazione fisica, che si traduceva sia nell’insegnare ai fanciulli le conoscenze basilari sull’igiene e sulla sana nutrizione, sia nel proporre loro adeguati esercizi ginnici. La ginnastica era considerata un valido strumento educativo perché, attirando il bambino con la sua piacevolezza, ne promuoveva nel contempo l’attenzione, seriamente compromessa nei deficienti, e consentiva di prendere consapevolezza del proprio corpo. Dati i risultati positivi di questo tipo di educazione, furono formate due squadre sportive interne all’Istituto, denominate "Gli Ultimi" (bambini e ragazzi dagli 8 anni) e "I Minimi" (bambini tra i 5 e i 7 anni), che partecipavano alle competizioni locali e nazionali. Al di là dei nomi delle squadre, espressione di un pregiudizio culturale nei confronti degli anormali, le gare permettevano ai ragazzi di percepirsi quale parte attiva di quella gioventù italiana riunita per mostrare i nobili risultati ottenuti a seguito di una scrupolosa cura fisica. Il presente contributo, facendo sintesi dei risultati emersi da una ricerca bibliografica e archivistica, evidenzia l’investimento posto dall’Istituto San Vincenzo sulla cura fisica dei bambini deficienti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.