La nascita, nell’immaginario comune, è contraddistinta come un evento doloroso, che si teme e nel quale ci si affida totalmente a coloro che in materia possiedono un “sapere tecnico-medico”. Tuttavia, per millenni gli esseri umani hanno partorito in modo naturale e le donne, attraverso l’esperienza, sono state in grado di apprendere conoscenze attendibili riguardo al proprio corpo e all’evento nascita. Questa cultura non è aliena all’uomo, va solo riscoperta e “portata alla luce”. Risulta quindi essenziale accompagnare la coppia a riflettere sulle dimensioni più profonde sottese al “diventare genitori”, poiché con il parto si porta alla luce una nuova creatura e con essa una moltitudine di saperi esistenziali, emotivi ed esperienziali che preparano e sostengono la coppia nell’assunzione del proprio compito educativo. In questo orizzonte assume particolare interesse indagare le dimensioni più nascoste e in ombra rispetto al tema della nascita e recuperare le domande di senso sottese all’agire educativo. In prospettiva pedagogica, diviene essenziale ridare nome e cittadinanza all’accompagnamento della coppia prima, durante e dopo la gravidanza, ponendo l’attenzione sulle dimensioni di senso del divenire genitori. È da auspicare una stretta collaborazione tra servizi sanitari, socio-sanitari e socio-educativi, che integrino la valenza sanitaria e affettivo-relazionale della nascita e offrano contesti improntati pedagogicamente al cui interno i futuri genitori possano instaurare relazioni di scambio e arricchimento reciproco e promuovere processi di crescita.

Tabacchi, A., Per una nuova cultura della nascita. Riflessioni sul protagonismo nel “diventare genitori”, <<LA FAMIGLIA>>, 2009; (250): 77-83 [http://hdl.handle.net/10807/151585]

Per una nuova cultura della nascita. Riflessioni sul protagonismo nel “diventare genitori”

Tabacchi, Alessia
2009

Abstract

La nascita, nell’immaginario comune, è contraddistinta come un evento doloroso, che si teme e nel quale ci si affida totalmente a coloro che in materia possiedono un “sapere tecnico-medico”. Tuttavia, per millenni gli esseri umani hanno partorito in modo naturale e le donne, attraverso l’esperienza, sono state in grado di apprendere conoscenze attendibili riguardo al proprio corpo e all’evento nascita. Questa cultura non è aliena all’uomo, va solo riscoperta e “portata alla luce”. Risulta quindi essenziale accompagnare la coppia a riflettere sulle dimensioni più profonde sottese al “diventare genitori”, poiché con il parto si porta alla luce una nuova creatura e con essa una moltitudine di saperi esistenziali, emotivi ed esperienziali che preparano e sostengono la coppia nell’assunzione del proprio compito educativo. In questo orizzonte assume particolare interesse indagare le dimensioni più nascoste e in ombra rispetto al tema della nascita e recuperare le domande di senso sottese all’agire educativo. In prospettiva pedagogica, diviene essenziale ridare nome e cittadinanza all’accompagnamento della coppia prima, durante e dopo la gravidanza, ponendo l’attenzione sulle dimensioni di senso del divenire genitori. È da auspicare una stretta collaborazione tra servizi sanitari, socio-sanitari e socio-educativi, che integrino la valenza sanitaria e affettivo-relazionale della nascita e offrano contesti improntati pedagogicamente al cui interno i futuri genitori possano instaurare relazioni di scambio e arricchimento reciproco e promuovere processi di crescita.
2009
Italiano
Tabacchi, A., Per una nuova cultura della nascita. Riflessioni sul protagonismo nel “diventare genitori”, <<LA FAMIGLIA>>, 2009; (250): 77-83 [http://hdl.handle.net/10807/151585]
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