Dalla loro prima apparizione (2007) ad oggi, i green bonds hanno progressivamente attirato l’attenzione degli investitori, istituzionali e retail, degli emittenti, dei mercati, dell’accademia e degli organismi sovrannazionali e regolamentari che stanno tentando di stabilire un perimetro definitorio comune e condiviso al fine di evitare il fenomeno del greenwashing (verniciatura di verde). Il presente contributo presenta una panoramica il più possibile completa del mercato dei green bonds, delle loro fattispecie, dei soggetti coinvolti ponendo l’attenzione su un tema decisamente importante: qual è il ritorno di un investimento in green bond? È identificabile il cosiddetto greenium, ossia una sistematica minore redditività dei green bond rispetto ai bond convenzionali? Il dibattito rimane, al momento, aperto.
Paola, B., Lippi, A., Nieri, L., Il mercato dei green bonds, <<OSSERVATORIO MONETARIO>>, 2020; (1): 23-42 [http://hdl.handle.net/10807/149967]
Il mercato dei green bonds
Lippi, Andrea
;Nieri, Laura
2020
Abstract
Dalla loro prima apparizione (2007) ad oggi, i green bonds hanno progressivamente attirato l’attenzione degli investitori, istituzionali e retail, degli emittenti, dei mercati, dell’accademia e degli organismi sovrannazionali e regolamentari che stanno tentando di stabilire un perimetro definitorio comune e condiviso al fine di evitare il fenomeno del greenwashing (verniciatura di verde). Il presente contributo presenta una panoramica il più possibile completa del mercato dei green bonds, delle loro fattispecie, dei soggetti coinvolti ponendo l’attenzione su un tema decisamente importante: qual è il ritorno di un investimento in green bond? È identificabile il cosiddetto greenium, ossia una sistematica minore redditività dei green bond rispetto ai bond convenzionali? Il dibattito rimane, al momento, aperto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.