1. La Convenzione dell’Aja del 13 gennaio 2000 sulla protezione internazionale degli adulti: oggetto e stato delle ratifiche. — 2. Lo speciale rapporto della Convenzione del 2000 con la Convenzione del 19 ottobre del 1996 sulla protezione dei minori. La coloritura materiale dei due strumenti. Il preminente interesse dell’adulto e l’odierno paradigma giuridico della disabilità. — 3. Peculiarità della protezione degli adulti in rapporto a quella dei minori. — 4. L’ambito di applicazione della Convenzione del 2000. — 5. Segue: la nozione di «adulto» e il genere di vulnerabilità considerato dalla Convenzione. — 6. Segue: il concetto di «protezione» e le materie escluse. — 7. Segue: l’applicabilità della Convenzione alle sole situazioni a carattere internazionale e la delimitazione degli effetti del regime uniforme in ragione della connessione della fattispecie con uno o più Stati contraenti. — 8. Segue: l’ambito di applicazione temporale della Convenzione. — 9. Rapporti tra la Convenzione e altri strumenti in materia di protezione degli adulti. — 10. La disciplina della giurisdizione: struttura e caratteri generali. — 11. Segue: il foro «principale» della residenza abituale dell’adulto. — 12. Segue: l’identificazione in concreto della residenza abituale e il rilievo da dare al trasferimento illegittimo dell’adulto protetto. — 13. Segue: correttivi al funzionamento del foro principale in relazione a rifugiati, sfollati e persone di cui non possa essere de-terminata la residenza abituale. — 14. La competenza sussidiaria dello Stato di cittadinanza dell’adulto e dello Stato di situazione dei beni. — 15. Il trasferimento della competenza in funzione della migliore realizzazione dell’interesse dell’adulto. — 16. L’attribuzione in via successiva ad autorità di diversi Stati contraenti della competenza a provvedere in ordine al medesimo adulto. — 17. Le misure provvisorie urgenti e quelle «eccezionali» ad efficacia territoriale limitata. — 18. Ritorno sulla questione delle condizioni «geografiche» di applicabilità del regime uniforme della giurisdizione. — 19. La disciplina dei conflitti di leggi: la regola di base che prescrive la sistematica applicazione della lex fori nell’esercizio della giurisdizione attribuita dalla Convenzione. Suoi temperamenti. — 20. I conflitti di leggi relativi ai poteri di rappresentanza conferiti da un adulto in previsione di una perdita di autonomia. — 21. Segue: cautele predisposte dalla Convenzione a tu-tela del rappresentato e dei terzi. — 22. Le norme di applicazione necessaria e il limite dell’ordine pubblico. — 23. L’efficacia negli Stati contraenti delle misure adottate in uno di essi. — 24. Segue: l’esecuzione forzata. — 25. La cooperazione fra autorità. — 26. Il certificato attestante le qualità e i poteri di chi rappresenta o assiste l’adulto. — 27. La prospettata ratifica italiana della Convenzione: principali implicazioni di un tale sviluppo. — 28. Segue: le questioni suscitate dalla prospettiva dell’attuazione della disciplina convenzionale nell’ordinamento italiano e dal coordinamento della stessa con le norme comuni.
Franzina, P., La Convenzione dell'Aja sulla protezione degli adulti nella prospettiva della ratifica italiana, <<RIVISTA DI DIRITTO INTERNAZIONALE>>, 2015; 98 (3): 748-814 [http://hdl.handle.net/10807/148586]
La Convenzione dell'Aja sulla protezione degli adulti nella prospettiva della ratifica italiana
Franzina, Pietro
2015
Abstract
1. La Convenzione dell’Aja del 13 gennaio 2000 sulla protezione internazionale degli adulti: oggetto e stato delle ratifiche. — 2. Lo speciale rapporto della Convenzione del 2000 con la Convenzione del 19 ottobre del 1996 sulla protezione dei minori. La coloritura materiale dei due strumenti. Il preminente interesse dell’adulto e l’odierno paradigma giuridico della disabilità. — 3. Peculiarità della protezione degli adulti in rapporto a quella dei minori. — 4. L’ambito di applicazione della Convenzione del 2000. — 5. Segue: la nozione di «adulto» e il genere di vulnerabilità considerato dalla Convenzione. — 6. Segue: il concetto di «protezione» e le materie escluse. — 7. Segue: l’applicabilità della Convenzione alle sole situazioni a carattere internazionale e la delimitazione degli effetti del regime uniforme in ragione della connessione della fattispecie con uno o più Stati contraenti. — 8. Segue: l’ambito di applicazione temporale della Convenzione. — 9. Rapporti tra la Convenzione e altri strumenti in materia di protezione degli adulti. — 10. La disciplina della giurisdizione: struttura e caratteri generali. — 11. Segue: il foro «principale» della residenza abituale dell’adulto. — 12. Segue: l’identificazione in concreto della residenza abituale e il rilievo da dare al trasferimento illegittimo dell’adulto protetto. — 13. Segue: correttivi al funzionamento del foro principale in relazione a rifugiati, sfollati e persone di cui non possa essere de-terminata la residenza abituale. — 14. La competenza sussidiaria dello Stato di cittadinanza dell’adulto e dello Stato di situazione dei beni. — 15. Il trasferimento della competenza in funzione della migliore realizzazione dell’interesse dell’adulto. — 16. L’attribuzione in via successiva ad autorità di diversi Stati contraenti della competenza a provvedere in ordine al medesimo adulto. — 17. Le misure provvisorie urgenti e quelle «eccezionali» ad efficacia territoriale limitata. — 18. Ritorno sulla questione delle condizioni «geografiche» di applicabilità del regime uniforme della giurisdizione. — 19. La disciplina dei conflitti di leggi: la regola di base che prescrive la sistematica applicazione della lex fori nell’esercizio della giurisdizione attribuita dalla Convenzione. Suoi temperamenti. — 20. I conflitti di leggi relativi ai poteri di rappresentanza conferiti da un adulto in previsione di una perdita di autonomia. — 21. Segue: cautele predisposte dalla Convenzione a tu-tela del rappresentato e dei terzi. — 22. Le norme di applicazione necessaria e il limite dell’ordine pubblico. — 23. L’efficacia negli Stati contraenti delle misure adottate in uno di essi. — 24. Segue: l’esecuzione forzata. — 25. La cooperazione fra autorità. — 26. Il certificato attestante le qualità e i poteri di chi rappresenta o assiste l’adulto. — 27. La prospettata ratifica italiana della Convenzione: principali implicazioni di un tale sviluppo. — 28. Segue: le questioni suscitate dalla prospettiva dell’attuazione della disciplina convenzionale nell’ordinamento italiano e dal coordinamento della stessa con le norme comuni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.