Recenti indagini sociali evidenziano come i pazienti cronici immigrati presenti in Italia siano condizionati fortemente dai numerosi fattori di rischio a cui sono esposti, tra cui l’assenza di un’adeguata informazione sulla salute, un basso stato socioeconomico, barriere linguistiche e abitudini nutrizionali, sociali e culturali differenti. Grazie a nuovi percorsi creati ad hoc è possibile assistere i pazienti cronici immigrati nel processo d’integrazione, che risulta influenzato da una condizione di fragilità e da condizioni psicosociali disagevoli, che talvolta possono comportare deficit cognitivi ed emotivi. Lo scopo di questo lavoro consiste nel mettere in luce le dinamiche esistenti tra bisogni psicosociali e neuropsicologici dei pazienti immigrati rispetto ai pazienti italiani con malattia cronica presenti sul territorio nazionale italiano. Nello specifico, si intende proporre un nuovo approccio, di tipo multidimensionale, per valutare parallelamente le condizioni neuropsicologiche e cliniche dei pazienti cronici immigrati ed italiani. Per perseguire questo duplice obiettivo, è stato considerato un campione di 80 pazienti cronici, di cui il 45% italiani ed il 55% immigrati. Lo strumento di indagine utilizzato consiste in una batteria di test per la valutazione neuropsicologica del funzionamento cognitivo globale ed una serie di test psicosociali per indagare le abilità linguistiche di base, lo stato di salute, il supporto sociale percepito ed il grado di discriminazione quotidiano, oltre che lo stato socioeconomico e l’eventuale presenza di malattie in comorbidità. In ultimo, ai pazienti è stata proposta un’intervista semi-strutturata volta a raccogliere dati sociali e psicologici in-depth, inclusa la rappresentazione della propria condizione di salute. Dai risultati ottenuti si osserva che i pazienti cronici immigrati sono significativamente più giovani rispetto agli italiani, conseguono punteggi inferiori nelle abilità linguistiche di base, nelle scale che indagano la salute mentale ed il coinvolgimento sociale; percepiscono un minore supporto sociale, nello specifico da parte della famiglia, mentre ottengono punteggi più alti in relazione ai problemi a carattere emotivo rispetto ai pazienti italiani. Dal punto di vista neuropsicologico, i pazienti cronici immigrati risultano maggiormente vulnerabili cognitivamente, in particolare nel ragionamento astratto non verbale. L’analisi quali-quantitativa delle interviste semistrutturate ha rivelato specifiche rappresentazioni dei pazienti sulla propria malattia cronica e condizione di salute complessiva, mettendo in luce delle macroaree contenutistiche differenziali tra pazienti italiani e stranieri. In conclusione, riteniamo che tale approccio multilivello potrebbe rientrare nel Sistema Sanitario Nazionale per rendere più leggibili i bisogni e la domanda di salute dei pazienti immigrati, permettendo di ridefinire nuove proposte diagnostiche, terapeutiche, organizzative e preventive.

Spinosa, C., Angioletti, L., Bossola, M., Balconi, M., Pazienti cronici immigrati e italiani a confronto: un modello di analisi neuropsicologica e psico-sociale, Relazione, in Atti del «XXV Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Sperimentale AIP», (Milano, 18-20 September 2019), Associazione Italiana di Psicologia - Sezione di Psicologia Sperimentale, Milano 2019: 101-101 [http://hdl.handle.net/10807/147931]

Pazienti cronici immigrati e italiani a confronto: un modello di analisi neuropsicologica e psico-sociale

Spinosa, Claudia;Angioletti, Laura;Bossola, Maurizio;Balconi, Michela
2019

Abstract

Recenti indagini sociali evidenziano come i pazienti cronici immigrati presenti in Italia siano condizionati fortemente dai numerosi fattori di rischio a cui sono esposti, tra cui l’assenza di un’adeguata informazione sulla salute, un basso stato socioeconomico, barriere linguistiche e abitudini nutrizionali, sociali e culturali differenti. Grazie a nuovi percorsi creati ad hoc è possibile assistere i pazienti cronici immigrati nel processo d’integrazione, che risulta influenzato da una condizione di fragilità e da condizioni psicosociali disagevoli, che talvolta possono comportare deficit cognitivi ed emotivi. Lo scopo di questo lavoro consiste nel mettere in luce le dinamiche esistenti tra bisogni psicosociali e neuropsicologici dei pazienti immigrati rispetto ai pazienti italiani con malattia cronica presenti sul territorio nazionale italiano. Nello specifico, si intende proporre un nuovo approccio, di tipo multidimensionale, per valutare parallelamente le condizioni neuropsicologiche e cliniche dei pazienti cronici immigrati ed italiani. Per perseguire questo duplice obiettivo, è stato considerato un campione di 80 pazienti cronici, di cui il 45% italiani ed il 55% immigrati. Lo strumento di indagine utilizzato consiste in una batteria di test per la valutazione neuropsicologica del funzionamento cognitivo globale ed una serie di test psicosociali per indagare le abilità linguistiche di base, lo stato di salute, il supporto sociale percepito ed il grado di discriminazione quotidiano, oltre che lo stato socioeconomico e l’eventuale presenza di malattie in comorbidità. In ultimo, ai pazienti è stata proposta un’intervista semi-strutturata volta a raccogliere dati sociali e psicologici in-depth, inclusa la rappresentazione della propria condizione di salute. Dai risultati ottenuti si osserva che i pazienti cronici immigrati sono significativamente più giovani rispetto agli italiani, conseguono punteggi inferiori nelle abilità linguistiche di base, nelle scale che indagano la salute mentale ed il coinvolgimento sociale; percepiscono un minore supporto sociale, nello specifico da parte della famiglia, mentre ottengono punteggi più alti in relazione ai problemi a carattere emotivo rispetto ai pazienti italiani. Dal punto di vista neuropsicologico, i pazienti cronici immigrati risultano maggiormente vulnerabili cognitivamente, in particolare nel ragionamento astratto non verbale. L’analisi quali-quantitativa delle interviste semistrutturate ha rivelato specifiche rappresentazioni dei pazienti sulla propria malattia cronica e condizione di salute complessiva, mettendo in luce delle macroaree contenutistiche differenziali tra pazienti italiani e stranieri. In conclusione, riteniamo che tale approccio multilivello potrebbe rientrare nel Sistema Sanitario Nazionale per rendere più leggibili i bisogni e la domanda di salute dei pazienti immigrati, permettendo di ridefinire nuove proposte diagnostiche, terapeutiche, organizzative e preventive.
2019
Italiano
Atti del «XXV Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Sperimentale AIP»
XXV Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Sperimentale AIP
Milano
Relazione
18-set-2019
20-set-2019
Associazione Italiana di Psicologia - Sezione di Psicologia Sperimentale
Spinosa, C., Angioletti, L., Bossola, M., Balconi, M., Pazienti cronici immigrati e italiani a confronto: un modello di analisi neuropsicologica e psico-sociale, Relazione, in Atti del «XXV Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Sperimentale AIP», (Milano, 18-20 September 2019), Associazione Italiana di Psicologia - Sezione di Psicologia Sperimentale, Milano 2019: 101-101 [http://hdl.handle.net/10807/147931]
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