Lungo la strada che da Augusta Taurinorum (Torino) conduceva ai valichi alpini della Val di Susa e alle Gallie, in corrispondenza di un punto di attraversamento del fiume Dora, fra il 2002 e il 2006 i lavori connessi alla realizzazione della metropolitana torinese hanno permesso di indagare un importante insediamento prima goto e poi longobardo, evidentemente espressione di analoghe logiche di controllo e gestione del territorio. La presenza gota è segnalata da un nucleo funerario, di cui si conservavano 8 tombe. Esse gravitano intorno a quella di un uomo adulto, deposto in una fossa più profonda e monumentalizzata in superficie da una imponente struttura in ciottoli; markers scheletrici dei cavalieri, nonché la deformazione intenzionale del cranio sembrano confermare il ruolo di capo del gruppo. La pratica relativa al cranio era presente anche in un soggetto infantile, forse designato come erede e morto prematuramente, a testimoniare la continuità dell’usanza tribale anche nella fase di stanziamento in Italia. A rafforzare il profilo culturale germanico-orientale della comunità concorrono le fibule a staffa e le fibbie delle donne, mentre l’uomo era dotato del solo cinturone ed era privo di armi: l’inquadramento cronologico dei manufatti va dalla fine del V secolo al 630 circa. Una sepoltura femminile ha restituito resti di broccato d’oro, a conferma dello status elevato della famiglia. Il gruppo doveva essere insediato nel complesso residenziale rinvenuto a poche decine di metri e del quale è stata indagata solo una porzione periferica. I vani, organizzati intorno a uno spazio aperto centrale, avevano la fondazione in muratura di ciottoli legati da argilla o struttura portante a pali alloggiati in buche foderate di pietre a secco.
Pejrani Baricco, L., Giostra, C., Bedini, E., Petiti, E., The Gothic family group from Collegno (Piedmont, province of Turin), in Du Royaume goth au Midi mérovingien, (Toulouse, France, 06-08 November 2013), Ausonius Éditions, Bordeaux, Francia 2019: 373-379 [http://hdl.handle.net/10807/147242]
The Gothic family group from Collegno (Piedmont, province of Turin)
Giostra, Caterina
Secondo
;
2019
Abstract
Lungo la strada che da Augusta Taurinorum (Torino) conduceva ai valichi alpini della Val di Susa e alle Gallie, in corrispondenza di un punto di attraversamento del fiume Dora, fra il 2002 e il 2006 i lavori connessi alla realizzazione della metropolitana torinese hanno permesso di indagare un importante insediamento prima goto e poi longobardo, evidentemente espressione di analoghe logiche di controllo e gestione del territorio. La presenza gota è segnalata da un nucleo funerario, di cui si conservavano 8 tombe. Esse gravitano intorno a quella di un uomo adulto, deposto in una fossa più profonda e monumentalizzata in superficie da una imponente struttura in ciottoli; markers scheletrici dei cavalieri, nonché la deformazione intenzionale del cranio sembrano confermare il ruolo di capo del gruppo. La pratica relativa al cranio era presente anche in un soggetto infantile, forse designato come erede e morto prematuramente, a testimoniare la continuità dell’usanza tribale anche nella fase di stanziamento in Italia. A rafforzare il profilo culturale germanico-orientale della comunità concorrono le fibule a staffa e le fibbie delle donne, mentre l’uomo era dotato del solo cinturone ed era privo di armi: l’inquadramento cronologico dei manufatti va dalla fine del V secolo al 630 circa. Una sepoltura femminile ha restituito resti di broccato d’oro, a conferma dello status elevato della famiglia. Il gruppo doveva essere insediato nel complesso residenziale rinvenuto a poche decine di metri e del quale è stata indagata solo una porzione periferica. I vani, organizzati intorno a uno spazio aperto centrale, avevano la fondazione in muratura di ciottoli legati da argilla o struttura portante a pali alloggiati in buche foderate di pietre a secco.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.