Le micorrize rappresentano la forma più diffusa di simbiosi tra microorganismi (funghi, in questo caso) e piante superiori, poiché le radici della maggior parte delle piante sono micorrizate. Si può ritenere che circa l’83% delle dicotiledoni e il 79% delle monocotiledoni e tutte le gimnosperme siano micorrizate (Marschner, 1995).La micorrizazione è assente in ambienti pedoclimatici molto siccitosi, salmastri, asfittici o dove il suolo è molto fertile o molto povero. L’associazione tra il fungo e la pianta superiore è in genere una simbiosi mutualistica, anche se non sempre è così. In funzione di come il micelio fungino si rapporta alla radice si possono avere endomicorrize o ectomicorrize.
Bavaresco, L., Micorrize in viticoltura: esperienze e prospettive, <<VVQ>>, 2019; (8): 52-55 [http://hdl.handle.net/10807/146721]
Micorrize in viticoltura: esperienze e prospettive
Bavaresco, Luigi
2019
Abstract
Le micorrize rappresentano la forma più diffusa di simbiosi tra microorganismi (funghi, in questo caso) e piante superiori, poiché le radici della maggior parte delle piante sono micorrizate. Si può ritenere che circa l’83% delle dicotiledoni e il 79% delle monocotiledoni e tutte le gimnosperme siano micorrizate (Marschner, 1995).La micorrizazione è assente in ambienti pedoclimatici molto siccitosi, salmastri, asfittici o dove il suolo è molto fertile o molto povero. L’associazione tra il fungo e la pianta superiore è in genere una simbiosi mutualistica, anche se non sempre è così. In funzione di come il micelio fungino si rapporta alla radice si possono avere endomicorrize o ectomicorrize.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.