Il centro romano di Vimercate, compreso nell’ager Mediolanensis, conserva, rispetto ad altri insediamenti della Brianza, un ricco patrimonio di natura soprattutto epigrafica e numismatica, cui si aggiunge il ponte romano di San Rocco, pur pesantemente rimaneggiato in età medievale. Lo scavo effettuato tra il 1999 e il 2000 in piazza Marconi portò alla luce, in due aree contigue, parte della necropoli frequentata nel corso del I-II secolo d.C. (alla stessa erano riferibili tombe di III-pieno IV secolo rinvenute nel 1933) e un’area artigianale utilizzata nel corso del III secolo d.C. per la lavorazione di manufatti in bronzo su ampia scala. Questi ritrovamenti andavano ad aggiungersi ai pochi dati noti grazie alle esplorazioni condotte negli anni ’80 nel Santuario della Beata Vergine del Rosaio e alla cisterna di via Cesare Battisti, intercettata nel 1959. Nonostante questa situazione piuttosto disomogenea, l’interesse per il patrimonio archeologico di Vimercate e del territorio non è mai venuto meno, come dimostra l’allestimento, all’interno del Museo del territorio vimercatese (MUST), della “Sala delle origini” dedicata al periodo romano. Il contributo intende ripercorrere brevemente i dati noti per cercare di inquadrare il centro (forse un vicus di una certa rilevanza) alla luce di situazioni simili individuate nell’Italia settentrionale
Bonzano, F., Vimercate in età romana: elementi per la definizione di un centro dell'ager Mediolanensis, <<SIBRIUM>>, 2019; (33): 215-257 [http://hdl.handle.net/10807/144660]
Vimercate in età romana: elementi per la definizione di un centro dell'ager Mediolanensis
Bonzano, Francesca
Primo
2019
Abstract
Il centro romano di Vimercate, compreso nell’ager Mediolanensis, conserva, rispetto ad altri insediamenti della Brianza, un ricco patrimonio di natura soprattutto epigrafica e numismatica, cui si aggiunge il ponte romano di San Rocco, pur pesantemente rimaneggiato in età medievale. Lo scavo effettuato tra il 1999 e il 2000 in piazza Marconi portò alla luce, in due aree contigue, parte della necropoli frequentata nel corso del I-II secolo d.C. (alla stessa erano riferibili tombe di III-pieno IV secolo rinvenute nel 1933) e un’area artigianale utilizzata nel corso del III secolo d.C. per la lavorazione di manufatti in bronzo su ampia scala. Questi ritrovamenti andavano ad aggiungersi ai pochi dati noti grazie alle esplorazioni condotte negli anni ’80 nel Santuario della Beata Vergine del Rosaio e alla cisterna di via Cesare Battisti, intercettata nel 1959. Nonostante questa situazione piuttosto disomogenea, l’interesse per il patrimonio archeologico di Vimercate e del territorio non è mai venuto meno, come dimostra l’allestimento, all’interno del Museo del territorio vimercatese (MUST), della “Sala delle origini” dedicata al periodo romano. Il contributo intende ripercorrere brevemente i dati noti per cercare di inquadrare il centro (forse un vicus di una certa rilevanza) alla luce di situazioni simili individuate nell’Italia settentrionaleFile | Dimensione | Formato | |
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