Le attività di movimento e sportive sono oggi contesti efficaci e stimolanti per la costruzione della personalità, per la conoscenza e la consapevolezza della propria identità e per il mantenimento di uno stato di salute e di benessere personale.Siamo convinti che il processo di trasmissione della cultura del movimento debba avvenire a partire dalla scuola dell’infanzia e primaria per proseguire nei livelli di scuola superiori. Questo imporrebbe fin da subito l’abbandono del vecchio concetto addestrativo di educazione fisica secondo cui tale disciplina servirebbe unicamente per potenziare e addestrare la parte fisica della persona composta da muscoli, ossa e articolazioni. il futuro educatore del movimento sia inevitabile possedere una diffusa cultura del movimento e delle attività motorie. Per questo, indipendentemente dalla tipologia di percorso formativo (Scienze motorie o Scienze della formazione primaria), dovrà possedere: • Una conoscenza scientifica e culturale delle scienze motorie e sportive; • un criterio didattico personale aperto ai risultati della ricerca scientifica e arricchito da una coscienza critica delle esperienze personali di insegnamento che lo porti a saper programmare gli obiettivi educativi a breve , medio e lungo termine • la disponibilità e le competenze per instaurare una relazione efficace con l’allievo che potrebbero declinarsi nel: conoscere i tratti psicologici, sociologici e cognitvo-emotivi dell’età evolutiva; conoscere le principale forme di apprendimento motorio; gestire adeguatamente forme di comunicazione verbale e non verbale.
Casolo, F., Vago, P., Educazione motoria e cultura della corporeità nella scuola primaria, in F.Casolo, M. S. (ed.), Pedagogia e cultura della corporeità nell'età evolutiva, Vita e Pensiero, Milano, MILANO -- ITA 2019: 115- 135 [http://hdl.handle.net/10807/143367]
Educazione motoria e cultura della corporeità nella scuola primaria
Casolo, F.
Primo
;Vago, P.Ultimo
2019
Abstract
Le attività di movimento e sportive sono oggi contesti efficaci e stimolanti per la costruzione della personalità, per la conoscenza e la consapevolezza della propria identità e per il mantenimento di uno stato di salute e di benessere personale.Siamo convinti che il processo di trasmissione della cultura del movimento debba avvenire a partire dalla scuola dell’infanzia e primaria per proseguire nei livelli di scuola superiori. Questo imporrebbe fin da subito l’abbandono del vecchio concetto addestrativo di educazione fisica secondo cui tale disciplina servirebbe unicamente per potenziare e addestrare la parte fisica della persona composta da muscoli, ossa e articolazioni. il futuro educatore del movimento sia inevitabile possedere una diffusa cultura del movimento e delle attività motorie. Per questo, indipendentemente dalla tipologia di percorso formativo (Scienze motorie o Scienze della formazione primaria), dovrà possedere: • Una conoscenza scientifica e culturale delle scienze motorie e sportive; • un criterio didattico personale aperto ai risultati della ricerca scientifica e arricchito da una coscienza critica delle esperienze personali di insegnamento che lo porti a saper programmare gli obiettivi educativi a breve , medio e lungo termine • la disponibilità e le competenze per instaurare una relazione efficace con l’allievo che potrebbero declinarsi nel: conoscere i tratti psicologici, sociologici e cognitvo-emotivi dell’età evolutiva; conoscere le principale forme di apprendimento motorio; gestire adeguatamente forme di comunicazione verbale e non verbale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.