L’introduzione dei farmaci biologici ha rivoluzionato l’approccio terapeutico nell’Artrite Idiopatica Giovanile a esordio Sistemico (SoJIA), modificando la storia naturale di questa malattia e migliorandone l’outcome globale. Obiettivo principale dello studio era analizzare il tasso di persistenza in terapia (DRR) degli inibitori dell’Interleuchina (IL)-1 nei pazienti affetti da SoJIA. Obiettivi secondari dello studio erano:(1) esplorare l’influenza della linea biologica di trattamento, degli eventi avversi, dello specifico agente anti-IL-1 e del cotrattamento con disease modifying anti-rheumatic drugs (cDMARDs) sul DRR;(2) identificare eventuali fattori predittivi associati all’abbandono della terapia. Dati demografici, clinici e terapeutici relativi ai pazienti affetti da SoJIA trattati con anakinra e canakinumab in 15 centri italiani sono stati raccolti retrospettivamente ed analizzati. Sono stati arruolati 77 pazienti, corrispondenti a 86 regimi di trattamento. Il DRR cumulativo degli inibitori dell’IL-1 è risultato essere a 12-, 24-, 48-e 60-mesi di follow-up rispettivamente 79.9, 59.5, 53.5 e 53.5%. Non è stata riscontrata alcuna differenza statisticamente significativa stratificando per anakinra e canakinumab (p= 0.056) e tra i pazienti trattati in monoterapia e quelli in cotrattamento con cDMARDs (p= 0.058). Al contrario, differenze significative sono state individuate tra il gruppo dei pazienti biologic-naive e quello dei pazienti precedentemente trattati con altre terapie biologiche (p= 0.038) e in relazione all’occorrenza di eventi avversi (AE) in corso di terapia (p= 0.04). Lo studio ha rivelato nel suo complesso la straordinaria efficacia degli antagonisti dell'IL-1 nella gestione dei pazienti con SoJIA.
Gaggiano, C., Sota, J., Insalaco, A., Cimaz, R., Alessio, M., Cattalini, M., Gallizzi, R., Maggio, M., Lopalco, G., La Torre, F., Fabiani, C., Pardeo, M., Olivieri, A., Sfriso, P., Salvarani, C., Grosso, S., Bracaglia, C., De Benedetti, F., Rigante, D., Cantarini, L., (Abstract) Tasso di persistenza in terapia e fattori predittivi di sopravvivenza degli inibitori dell’interleuchina-1 nell’artrite idiopatica giovanile a esordio sistemico, <<Atti del 75° Congresso Italiano di Pediatria, 29 maggio-1 giugno 2019, Bologna>>, 2019; (Maggio-Giugno): 70-70 [http://hdl.handle.net/10807/143044]
Tasso di persistenza in terapia e fattori predittivi di sopravvivenza degli inibitori dell’interleuchina-1 nell’artrite idiopatica giovanile a esordio sistemico
Rigante, Donato;
2019
Abstract
L’introduzione dei farmaci biologici ha rivoluzionato l’approccio terapeutico nell’Artrite Idiopatica Giovanile a esordio Sistemico (SoJIA), modificando la storia naturale di questa malattia e migliorandone l’outcome globale. Obiettivo principale dello studio era analizzare il tasso di persistenza in terapia (DRR) degli inibitori dell’Interleuchina (IL)-1 nei pazienti affetti da SoJIA. Obiettivi secondari dello studio erano:(1) esplorare l’influenza della linea biologica di trattamento, degli eventi avversi, dello specifico agente anti-IL-1 e del cotrattamento con disease modifying anti-rheumatic drugs (cDMARDs) sul DRR;(2) identificare eventuali fattori predittivi associati all’abbandono della terapia. Dati demografici, clinici e terapeutici relativi ai pazienti affetti da SoJIA trattati con anakinra e canakinumab in 15 centri italiani sono stati raccolti retrospettivamente ed analizzati. Sono stati arruolati 77 pazienti, corrispondenti a 86 regimi di trattamento. Il DRR cumulativo degli inibitori dell’IL-1 è risultato essere a 12-, 24-, 48-e 60-mesi di follow-up rispettivamente 79.9, 59.5, 53.5 e 53.5%. Non è stata riscontrata alcuna differenza statisticamente significativa stratificando per anakinra e canakinumab (p= 0.056) e tra i pazienti trattati in monoterapia e quelli in cotrattamento con cDMARDs (p= 0.058). Al contrario, differenze significative sono state individuate tra il gruppo dei pazienti biologic-naive e quello dei pazienti precedentemente trattati con altre terapie biologiche (p= 0.038) e in relazione all’occorrenza di eventi avversi (AE) in corso di terapia (p= 0.04). Lo studio ha rivelato nel suo complesso la straordinaria efficacia degli antagonisti dell'IL-1 nella gestione dei pazienti con SoJIA.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.