A partire dal significato cristologico e antropologico di libertà, l’intervento si concentra sulla Passione di Cristo come atto libero che dà la libertà e che propone all’uomo la libera scelta del ritorno ad imaginem. Per illustrare come il racconto passionista cambi in relazione ai mutamenti di spiritualità che occorrono tra il XII e il XIII secolo, vengono proposti due esempi testuali, analizzati come schemi o dispositivi drammaturgici. Il primo esempio è il Liber de Passione Christi et doloribus et planctibus Matris eius attribuito oggi ad Oglerio di Lucedio, ma tramandato per secoli sotto il nome di Bernardo: si vedrà come la struttura drammaturgica del testo - tutta centrata sul rapporto Maria-Cristo - configuri un dispositivo affettivo che intende suscitare nel fedele la liberta scelta della compassione. Il secondo esempio sono i due maggiori scritti sulla passione di Bonaventura da Bagnorea, il Lignum Vitae e la Vitis Mystica. In essi Bonaventura segue uno schema drammaturgico che, ponendo al centro il corpo di Gesù nel suo divenire doloroso, configura un dispositivo immedesimativo e mimetico volto a proporre al fedele la libera scelta della conformazione.
Bino, C. M., "Imago pietatis". La libertà della somiglianza nel dramma medievale della Passione, in Libertas. Secoli X-XIII. Atti del Convegno Internazionale (Brescia, 14-16 settembre 2017), Le Settimane Internazionali della Mendola. Nuova Serie, 6, (BRESCIA -- ITA, 2019-09-14), Vita e Pensiero, Milano, Milano -- ITA 2019: 181-199 [http://hdl.handle.net/10807/142314]
"Imago pietatis". La libertà della somiglianza nel dramma medievale della Passione
Bino, Carla Maria
2019
Abstract
A partire dal significato cristologico e antropologico di libertà, l’intervento si concentra sulla Passione di Cristo come atto libero che dà la libertà e che propone all’uomo la libera scelta del ritorno ad imaginem. Per illustrare come il racconto passionista cambi in relazione ai mutamenti di spiritualità che occorrono tra il XII e il XIII secolo, vengono proposti due esempi testuali, analizzati come schemi o dispositivi drammaturgici. Il primo esempio è il Liber de Passione Christi et doloribus et planctibus Matris eius attribuito oggi ad Oglerio di Lucedio, ma tramandato per secoli sotto il nome di Bernardo: si vedrà come la struttura drammaturgica del testo - tutta centrata sul rapporto Maria-Cristo - configuri un dispositivo affettivo che intende suscitare nel fedele la liberta scelta della compassione. Il secondo esempio sono i due maggiori scritti sulla passione di Bonaventura da Bagnorea, il Lignum Vitae e la Vitis Mystica. In essi Bonaventura segue uno schema drammaturgico che, ponendo al centro il corpo di Gesù nel suo divenire doloroso, configura un dispositivo immedesimativo e mimetico volto a proporre al fedele la libera scelta della conformazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.