Atti della Settimana internazionale di studi medievali della Mendola sul tema Medioevo e libertà: solo una provocazione o addirittura una battuta a effetto? Siamo sicuri che prima della Liberté degli illuministi la civiltà europea avesse pro- dotto solo oppressione e sfruttamento? La risposta non è affatto scontata. L’approccio storico degli autori fa emergere un quadro molto diversificato, da cui risalta non una nozione univoca e astratta di libertà, ma l’esi- stenza di molte libertates al plurale. In una civiltà per la quale libertà e privilegio si identificano era fonda- mentale concepire la propria autonomia nel quadro di un disegno provvidenziale e di una verità che da sola poteva rendere davvero l’uomo libero, in quanto capace di vivere e di fare il bene. Le stesse forme di potere, che di quel disegno provvidenziale si consideravano lo spec- chio terreno, aspiravano a promuovere e a farsi garanti delle libertates che innervavano gli ideali, le pratiche politiche e le strutture sociali di una civiltà alla ricerca perenne di un ordine agognato e mai raggiunto.
D'Acunto, N., Filippini, E. (eds.), Libertas. Secoli X-XIII, Vita e Pensiero Pubblic University:Largo Gemelli 1, I 20123 Milan Italy:011 39 02 72342310, 011 39 2 72342370, EMAIL: redazione.vp@unicatt.it, Fax: 011 39 02 72342974, Milano 2019: 461 [http://hdl.handle.net/10807/142177]
Libertas. Secoli X-XIII
D'Acunto, Nicolangelo;Filippini, Elisabetta
2019
Abstract
Atti della Settimana internazionale di studi medievali della Mendola sul tema Medioevo e libertà: solo una provocazione o addirittura una battuta a effetto? Siamo sicuri che prima della Liberté degli illuministi la civiltà europea avesse pro- dotto solo oppressione e sfruttamento? La risposta non è affatto scontata. L’approccio storico degli autori fa emergere un quadro molto diversificato, da cui risalta non una nozione univoca e astratta di libertà, ma l’esi- stenza di molte libertates al plurale. In una civiltà per la quale libertà e privilegio si identificano era fonda- mentale concepire la propria autonomia nel quadro di un disegno provvidenziale e di una verità che da sola poteva rendere davvero l’uomo libero, in quanto capace di vivere e di fare il bene. Le stesse forme di potere, che di quel disegno provvidenziale si consideravano lo spec- chio terreno, aspiravano a promuovere e a farsi garanti delle libertates che innervavano gli ideali, le pratiche politiche e le strutture sociali di una civiltà alla ricerca perenne di un ordine agognato e mai raggiunto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.