Nell’attuale epoca storico-sociale sembra che i diritti non bastino a sé stessi. Si creano diritti per proteggerne altri già esistenti, in un processo dai ritmi incessanti che sembra non trovare mai fine. Ma se astrattamente ciò appare, per così dire, naturale, ove venga inquadrato nella fenomenologia giuridica, in ragione della quale non è sufficiente affermare l’esistenza di un diritto, ma è necessario porre le regole che lo rendono effettivo e così configurare posizioni giuridiche attive, la moltiplicazione di nuovi diritti solleva più di un interrogativo allorché si voglia ad essi attribuire valore costituzionale e/o fondamentale, allorché questi vengano inseriti in trattati internazionali o dichiarazioni solenni, che hanno lo scopo di preservare e garantire la libertà degli individui. Sembra perdere di consistenza ed anche di forza il concetto di “diritto fondamentale” come quel diritto che collocato all’interno di una Carta Costituzionale segna l’identità storica, culturale ed anche giuridica di un comunità. Il lavoro è vuole essere una riflessione su questo fenomeno e soprattutto una riflessione sul carattere “fondante dei diritti” nel senso di fondativi di un ordine sociale e giuridico, nell’ottica del rapporto tra vecchi e nuovi diritti.

Caldirola, D., Vecchi e nuovi diritti, <<JUS>>, 2007; (Gennaio): 171-188 [http://hdl.handle.net/10807/14001]

Vecchi e nuovi diritti

Caldirola, Debora
2007

Abstract

Nell’attuale epoca storico-sociale sembra che i diritti non bastino a sé stessi. Si creano diritti per proteggerne altri già esistenti, in un processo dai ritmi incessanti che sembra non trovare mai fine. Ma se astrattamente ciò appare, per così dire, naturale, ove venga inquadrato nella fenomenologia giuridica, in ragione della quale non è sufficiente affermare l’esistenza di un diritto, ma è necessario porre le regole che lo rendono effettivo e così configurare posizioni giuridiche attive, la moltiplicazione di nuovi diritti solleva più di un interrogativo allorché si voglia ad essi attribuire valore costituzionale e/o fondamentale, allorché questi vengano inseriti in trattati internazionali o dichiarazioni solenni, che hanno lo scopo di preservare e garantire la libertà degli individui. Sembra perdere di consistenza ed anche di forza il concetto di “diritto fondamentale” come quel diritto che collocato all’interno di una Carta Costituzionale segna l’identità storica, culturale ed anche giuridica di un comunità. Il lavoro è vuole essere una riflessione su questo fenomeno e soprattutto una riflessione sul carattere “fondante dei diritti” nel senso di fondativi di un ordine sociale e giuridico, nell’ottica del rapporto tra vecchi e nuovi diritti.
2007
Italiano
JUS
Caldirola, D., Vecchi e nuovi diritti, <<JUS>>, 2007; (Gennaio): 171-188 [http://hdl.handle.net/10807/14001]
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