I poeti augustei hanno un’attitudine complessa nei confronti delle cerimonie pubbliche. In alcune delle sue Odi, soprattutto del IV libro, Orazio vuole essere visto come uno tra molti nella sua celebrazione del princeps. Si tratta di componimenti con molti livelli di significato, che mostrano un’ interessante dialettica tra l’aspetto pubblico e quello privato ed un particolare rapporto con i modelli poetici greci, arcaici ed ellenistici. Ovidio sviluppa questi spunti nelle sue elegie dell’esilio per dare vita ad una nuova poesia panegiristica.
Galasso, L., Il poeta tra la folla della Roma di Augusto, <<CLASSICA>>, 2018; 31 (2): 45-63. [doi:10.24277/classica.v31i2.741] [http://hdl.handle.net/10807/135635]
Il poeta tra la folla della Roma di Augusto
Galasso, Luigi
2018
Abstract
I poeti augustei hanno un’attitudine complessa nei confronti delle cerimonie pubbliche. In alcune delle sue Odi, soprattutto del IV libro, Orazio vuole essere visto come uno tra molti nella sua celebrazione del princeps. Si tratta di componimenti con molti livelli di significato, che mostrano un’ interessante dialettica tra l’aspetto pubblico e quello privato ed un particolare rapporto con i modelli poetici greci, arcaici ed ellenistici. Ovidio sviluppa questi spunti nelle sue elegie dell’esilio per dare vita ad una nuova poesia panegiristica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.