Dignità del lavoratore e controllo penale del “caporalato”

The paper deals with the criminal control of the ‘caporalato’, within a broader reflection on the worker dignity and the concept of decent work. In particular, it will be analysed the crime of ‘intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro’ (punished by article 603 bis of the Italian Criminal Code), together with a specific focus on its amendments introduced by the legislator in 2016 and on the wider legal system to which it pertains. Due to some critical findings on the effectiveness of protection the article will then suggest, in view of the most effective prevention of the illicit phenomenon, the feasibility of a responsive regulation as well as of a pyramidal enforcement. 

Il lavoro si sofferma sul controllo penale del “caporalato”, nell’ambito di una più ampia riflessione sulla dignità del lavoratore e sul concetto di decent work. L’analisi è dedicata specialmente al delitto di “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro” (art. 603 bis c.p.), con particolare riguardo alle modifiche alla fattispecie introdotte nel 2016, come pure al complessivo e più ampio sistema di tutela in cui essa si inserisce. A fronte di alcuni rilievi critici sull’effettività della tutela, in sede politico-criminale si prospetta la praticabilità di modelli responsivi e del pyramidal enforcement, in vista della più efficace prevenzione del fenomeno.