Il contributo prende le mosse dalla riflessione di Michelangelo Cagiano de Azevedo circa la possibilità di rintracciare apporti e specificità longobarde nelle modalità insediative e nell’architettura e circa la cultura materiale di questo popolo e i saperi tecnici ad essa sottesi. Da un lato, dunque, indaga l’entità, la struttura sociale e lo stadio culturale delle comunità di matrice culturale germanica in Italia e la distribuzione e natura dei loro insediamenti, anche alla luce di recenti ritrovamenti, spesso inediti; dall’altro, richiama mezzi e linguaggi della forma artistica quali espressioni di percezione visiva, gusto, credenze, mentalità e saperi tecnici. Questo, nella consapevolezza che la peculiarità del manufatto quale espressione di identità etnico-culturale è un tema passato attraverso le correnti storiografiche più diverse dalla fine dell’Ottocento a oggi, ma ancora con potenzialità inesplorate.
Giostra, C., Percorsi di archeologia barbarica: nuovi dati e riflessioni sui Longobardi in Italia, in Michelangelo Cagiano de Azevedo. Il contributo di un archeologo alla conoscenza della transizione dal mondo classico al Medioevo, Atti del convegno a cent’anni dalla nascita, (Roma, Accademia dei Lincei, 29-30 November 2012), BARDI EDIZIONI, Roma 2018:<<ATTI DEI CONVEGNI LINCEI>>,318 271-312 [http://hdl.handle.net/10807/133519]
Percorsi di archeologia barbarica: nuovi dati e riflessioni sui Longobardi in Italia
Giostra, Caterina
2018
Abstract
Il contributo prende le mosse dalla riflessione di Michelangelo Cagiano de Azevedo circa la possibilità di rintracciare apporti e specificità longobarde nelle modalità insediative e nell’architettura e circa la cultura materiale di questo popolo e i saperi tecnici ad essa sottesi. Da un lato, dunque, indaga l’entità, la struttura sociale e lo stadio culturale delle comunità di matrice culturale germanica in Italia e la distribuzione e natura dei loro insediamenti, anche alla luce di recenti ritrovamenti, spesso inediti; dall’altro, richiama mezzi e linguaggi della forma artistica quali espressioni di percezione visiva, gusto, credenze, mentalità e saperi tecnici. Questo, nella consapevolezza che la peculiarità del manufatto quale espressione di identità etnico-culturale è un tema passato attraverso le correnti storiografiche più diverse dalla fine dell’Ottocento a oggi, ma ancora con potenzialità inesplorate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.