La nozione di cultura linguistica riceve nel Circolo Linguistico di Praga un’attenzione programmatica. Compare nelle Tesi del ’29, del ’32 e nell’Introduzione della rivista del Circolo, Slovo a Slovesnost (1935). (Havránek, Jakobson, Mathesius, Mukařovský, Trnka 1935: 2-3). Spicca l’impegno costruttivo e di innovazione, ben comprensibile nel quadro progettuale di un’autonomia nazionale acquisita di recente (1918) e nel fervore teorico di una prospettiva linguistica, strutturale e funzionale, promossa e recepita su scala europea e non solo. Al confronto, la situazione italiana appare notevolmente diversa, sia in termini politici, sia culturali: a una tradizione letteraria di altissimo profilo non si affianca, nel primo Novecento, un impegno linguistico-teorico vivace. L’intervento ne cerca le ragioni, mettendo a confronto alcune tesi di Benedetto Croce e di Antonio Gramsci. «La conoscenza umana ha due forme: o è conoscenza intuitiva o conoscenza logica; conoscenza per la fantasia o conoscenza per l’intelletto; conoscenza dell’individuale o conoscenza dell’universale; delle cose singole ovvero delle loro relazioni: è, insomma, o produttrice d’immagini o produttrice di concetti. […] La scienza dell’arte e quella del linguaggio, l’Estetica e la Linguistica, in quanto vere scienze, sono, non già due scienze distinte, ma una scienza sola. Non che vi sia una Linguistica speciale; ma la ricercata scienza linguistica, Linguistica generale, in ciò che ha di riducibile a filosofia, non è se non Estetica. […] Filosofia del linguaggio e filosofia dell’arte sono la stessa cosa. Agli aut-aut della premessa segue una reductio ad unum che premia la compiutezza dell’opera d’arte, la creatività poetica in particolare, rispetto alla tecnica delle regole grammaticali. Alla riforma Gentile (1923) che propone che l'apprendimento della lingua nazionale nelle classi elementari si basi sull'espressione viva o parlata, si opporrà la rivendicazione gramsciana del carattere classista di un’impostazione apparentemente liberale. Lo studio della grammatica è concepito allora come un antidoto ai dislivelli sociali, tale da permettere a tutti la conoscenza della lingua nazionale. Diversamente dalla prospettiva plurilinguistica, testualista e realista che caratterizzerà la tradizione praghese, si profila dunque già tra gli anni Venti e Trenta in Italia una tensione e un’opposizione tra cultura letteraria e scienza linguistica tuttora non sanata, a parere di chi scrive, pertanto meritevole di riflessione.

Raynaud, S., La cultura linguistica italiana in confronto con la cultura linguistica ceca tra le due guerre mondiali, in La cultura linguistica italiana in confronto con le culture linguistiche di altri paesi europei dall'Ottocento in poi, (Milano, 22-24 September 2016), Bulzoni Editore, Roma 2018:<<PUBBLICAZIONI DELLA SOCIETÀ DI LINGUISTICA ITALIANA>>,63 435-452 [http://hdl.handle.net/10807/133045]

La cultura linguistica italiana in confronto con la cultura linguistica ceca tra le due guerre mondiali

Raynaud, Savina
Primo
2018

Abstract

La nozione di cultura linguistica riceve nel Circolo Linguistico di Praga un’attenzione programmatica. Compare nelle Tesi del ’29, del ’32 e nell’Introduzione della rivista del Circolo, Slovo a Slovesnost (1935). (Havránek, Jakobson, Mathesius, Mukařovský, Trnka 1935: 2-3). Spicca l’impegno costruttivo e di innovazione, ben comprensibile nel quadro progettuale di un’autonomia nazionale acquisita di recente (1918) e nel fervore teorico di una prospettiva linguistica, strutturale e funzionale, promossa e recepita su scala europea e non solo. Al confronto, la situazione italiana appare notevolmente diversa, sia in termini politici, sia culturali: a una tradizione letteraria di altissimo profilo non si affianca, nel primo Novecento, un impegno linguistico-teorico vivace. L’intervento ne cerca le ragioni, mettendo a confronto alcune tesi di Benedetto Croce e di Antonio Gramsci. «La conoscenza umana ha due forme: o è conoscenza intuitiva o conoscenza logica; conoscenza per la fantasia o conoscenza per l’intelletto; conoscenza dell’individuale o conoscenza dell’universale; delle cose singole ovvero delle loro relazioni: è, insomma, o produttrice d’immagini o produttrice di concetti. […] La scienza dell’arte e quella del linguaggio, l’Estetica e la Linguistica, in quanto vere scienze, sono, non già due scienze distinte, ma una scienza sola. Non che vi sia una Linguistica speciale; ma la ricercata scienza linguistica, Linguistica generale, in ciò che ha di riducibile a filosofia, non è se non Estetica. […] Filosofia del linguaggio e filosofia dell’arte sono la stessa cosa. Agli aut-aut della premessa segue una reductio ad unum che premia la compiutezza dell’opera d’arte, la creatività poetica in particolare, rispetto alla tecnica delle regole grammaticali. Alla riforma Gentile (1923) che propone che l'apprendimento della lingua nazionale nelle classi elementari si basi sull'espressione viva o parlata, si opporrà la rivendicazione gramsciana del carattere classista di un’impostazione apparentemente liberale. Lo studio della grammatica è concepito allora come un antidoto ai dislivelli sociali, tale da permettere a tutti la conoscenza della lingua nazionale. Diversamente dalla prospettiva plurilinguistica, testualista e realista che caratterizzerà la tradizione praghese, si profila dunque già tra gli anni Venti e Trenta in Italia una tensione e un’opposizione tra cultura letteraria e scienza linguistica tuttora non sanata, a parere di chi scrive, pertanto meritevole di riflessione.
2018
Italiano
La cultura linguistica italiana in confronto con le culture linguistiche di altri paesi europei dall'Ottocento in poi
La cultura linguistica italiana in confronto con le culture linguistiche di altri paesi europei dall'Ottocento in poi. Atti del L Congresso internazionale di studi della Società di Linguistica Italiana (SLI)
Milano
22-set-2016
24-set-2016
978-88-6897-138-0
Bulzoni Editore
Raynaud, S., La cultura linguistica italiana in confronto con la cultura linguistica ceca tra le due guerre mondiali, in La cultura linguistica italiana in confronto con le culture linguistiche di altri paesi europei dall'Ottocento in poi, (Milano, 22-24 September 2016), Bulzoni Editore, Roma 2018:<<PUBBLICAZIONI DELLA SOCIETÀ DI LINGUISTICA ITALIANA>>,63 435-452 [http://hdl.handle.net/10807/133045]
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