Analizzando i dati Invalsi per gli anni 2014/15 e 2015/16 per le classi seconde della scuola secondaria di secondo grado emerge che, in entrambi gli anni, sul totale del cam-pione circa uno studente su tre in provincia di Milano si dimostra un low performer (bas-si risultati) almeno in una delle due discipline. Gli studenti maschi low performer sono 10 maggiormente presenti in Italiano mentre le ragazze in Matematica. Negli istituti professionali si concentra la quota maggiore di low performer. La quota di studenti con basse performance in almeno una delle due prove raggiunge percentuali più alte per gli studenti stranieri (soprattutto di prima generazione) rispetto agli alunni con cittadinanza italiana. Per quanto riguarda i soli studenti stranieri di prima generazione si conferma che l’area di provenienza e l’età di arrivo in Italia sembrano incidere significativamente sugli apprendimenti. Lo status socio-economico e culturale continua ad essere una variabile rilevante che influenza significativamente gli apprendimenti, soprattutto in Italiano (nella provincia di Milano sono gli studenti stranieri soprattutto di prima generazione ad avere il valore più basso, nonché coloro che frequentano gli istituti professionali). Tra le caratteristiche degli studenti low performer in confronto ai compagni che ottengono risultati migliori (non low performer) emerge che i primi risultano possedere una minore motivazione interna allo studio e un basso impegno ma una maggiore ansia verso i compiti e le richieste scolastiche; vivono relazioni meno amicali con i compagni e meno positive anche con i docenti nonché la loro percezione di benessere scolastico è significativamente inferiore. In linea con i dati del Servizio Nazionale di Valutazione (SNV-INVALSI) sull’andamento delle performance degli studenti e delle studentesse l’indagine OCSE-PISA evidenzia che in Lombardia la quota di low performer è inferiore rispetto alla media italiana, ma simile in confronto al Nord-Ovest. I maschi low performer sono presenti in misura maggiore in lettura (+4,7 punti percentuali rispetto alle femmine) ma le femmine in matematica (+5,6 punti percentuali). In merito alla cittadinanza, si confermano quote inferiori per gli studenti nativi rispetto ai loro compagni stranieri, in particolare di prima generazione (40,1% in lettura e 42,6% in matematica). Gli studenti low performer rispetto ai loro compagni non low performer non solo appartengono a famiglie con un inferiore status socio-economico (come già evidenziato dai dati Invalsi), ma hanno anche valori più bassi negli indici relativi all’accesso a risorse educative domestiche e all’accesso e fruizione di elementi ed esperienze culturali; inoltre, nutrono un minore senso di appartenenza ver-so la propria scuola e non possono contare su un forte supporto da parte dei genitori nelle attività che riguardano la scuola. Confrontando la situazione della Lombardia con quella di altre regioni europee che si caratterizzano simili per dimensioni geografiche, struttura economico-produttiva e sociale emerge che la quota di studenti low performer è minore in relazione all’Andalusia (Spagna) ed Inghilterra, simili in confronto alla Catalogna (Spagna) ma nettamente inferiore in rapporto alla zona di Madrid.

Barabanti, P., Gli studenti low performer nell’area milanese: un’analisi attraverso le prove Invalsi degli anni scolastici 2014/15 e 2015/16 e l’indagine Ocse-Pisa 2015, in Bonini, E., Santagati, M. (ed.), La dispersione scolastica nel comune di Milano. Rapporto dell’Osservazione del Comune di Milano sulle scuole secondarie di secondo grado. A.s. 2015/2016 e 2016/2017, Fondazione ISMU, Milano 2017: 2017 45- 73 [http://hdl.handle.net/10807/132003]

Gli studenti low performer nell’area milanese: un’analisi attraverso le prove Invalsi degli anni scolastici 2014/15 e 2015/16 e l’indagine Ocse-Pisa 2015

Barabanti, Paolo
Primo
2017

Abstract

Analizzando i dati Invalsi per gli anni 2014/15 e 2015/16 per le classi seconde della scuola secondaria di secondo grado emerge che, in entrambi gli anni, sul totale del cam-pione circa uno studente su tre in provincia di Milano si dimostra un low performer (bas-si risultati) almeno in una delle due discipline. Gli studenti maschi low performer sono 10 maggiormente presenti in Italiano mentre le ragazze in Matematica. Negli istituti professionali si concentra la quota maggiore di low performer. La quota di studenti con basse performance in almeno una delle due prove raggiunge percentuali più alte per gli studenti stranieri (soprattutto di prima generazione) rispetto agli alunni con cittadinanza italiana. Per quanto riguarda i soli studenti stranieri di prima generazione si conferma che l’area di provenienza e l’età di arrivo in Italia sembrano incidere significativamente sugli apprendimenti. Lo status socio-economico e culturale continua ad essere una variabile rilevante che influenza significativamente gli apprendimenti, soprattutto in Italiano (nella provincia di Milano sono gli studenti stranieri soprattutto di prima generazione ad avere il valore più basso, nonché coloro che frequentano gli istituti professionali). Tra le caratteristiche degli studenti low performer in confronto ai compagni che ottengono risultati migliori (non low performer) emerge che i primi risultano possedere una minore motivazione interna allo studio e un basso impegno ma una maggiore ansia verso i compiti e le richieste scolastiche; vivono relazioni meno amicali con i compagni e meno positive anche con i docenti nonché la loro percezione di benessere scolastico è significativamente inferiore. In linea con i dati del Servizio Nazionale di Valutazione (SNV-INVALSI) sull’andamento delle performance degli studenti e delle studentesse l’indagine OCSE-PISA evidenzia che in Lombardia la quota di low performer è inferiore rispetto alla media italiana, ma simile in confronto al Nord-Ovest. I maschi low performer sono presenti in misura maggiore in lettura (+4,7 punti percentuali rispetto alle femmine) ma le femmine in matematica (+5,6 punti percentuali). In merito alla cittadinanza, si confermano quote inferiori per gli studenti nativi rispetto ai loro compagni stranieri, in particolare di prima generazione (40,1% in lettura e 42,6% in matematica). Gli studenti low performer rispetto ai loro compagni non low performer non solo appartengono a famiglie con un inferiore status socio-economico (come già evidenziato dai dati Invalsi), ma hanno anche valori più bassi negli indici relativi all’accesso a risorse educative domestiche e all’accesso e fruizione di elementi ed esperienze culturali; inoltre, nutrono un minore senso di appartenenza ver-so la propria scuola e non possono contare su un forte supporto da parte dei genitori nelle attività che riguardano la scuola. Confrontando la situazione della Lombardia con quella di altre regioni europee che si caratterizzano simili per dimensioni geografiche, struttura economico-produttiva e sociale emerge che la quota di studenti low performer è minore in relazione all’Andalusia (Spagna) ed Inghilterra, simili in confronto alla Catalogna (Spagna) ma nettamente inferiore in rapporto alla zona di Madrid.
2017
Italiano
La dispersione scolastica nel comune di Milano. Rapporto dell’Osservazione del Comune di Milano sulle scuole secondarie di secondo grado. A.s. 2015/2016 e 2016/2017
9788864471624
Fondazione ISMU
2017
Barabanti, P., Gli studenti low performer nell’area milanese: un’analisi attraverso le prove Invalsi degli anni scolastici 2014/15 e 2015/16 e l’indagine Ocse-Pisa 2015, in Bonini, E., Santagati, M. (ed.), La dispersione scolastica nel comune di Milano. Rapporto dell’Osservazione del Comune di Milano sulle scuole secondarie di secondo grado. A.s. 2015/2016 e 2016/2017, Fondazione ISMU, Milano 2017: 2017 45- 73 [http://hdl.handle.net/10807/132003]
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