Il campione analizzato comprende tutti gli studenti della provincia di Milano delle classi III° di scuola secondaria di primo grado e delle classi II° di scuola secondaria di secondo grado (di licei, istituti tecnici e istituti professionali) che hanno partecipato alla rilevazione Invalsi nell’anno scolastico 2016/17 e a cui sono state somministrate le prove di italiano e di mate-matica. Gli studenti con le performance di apprendimento peggiori rientrano nel livello 1 della scala delle competenze e questo è il gruppo su cui si è focalizzata l’analisi. In Italia circa uno studente su tre si colloca nel livello più basso: 35,3% nella III secondaria di primo grado e 37,2% nella II secondaria di secondo grado. Tale quota si riduce nel Nord Ovest (rispettivamente 29,1% e 27,3%) e ancor più in Lombardia (28% e 24,7%). In provincia di Milano ci sono percentuali maggiori di studenti di livello 1 rispetto alla Lombardia (+0,7 punti percentuali nella III secondaria di primo grado e +2,2 punti percentuali nella II secondaria di secondo grado) ma non in confronto al Nord Ovest (-0,4 punti percentuali in entrambi i gradi). Nella provincia di Milano tra gli studenti che hanno frequentato la III secondaria di primo grado il 12,8% rientra nel livello 1 solo in Matematica, il 7,1% solo in Italiano, ma l’8,7% ha 7 basse performance in entrambe le discipline. Stratificando i risultati in base alle variabili del sesso, della cittadinanza e della tipologia di scuola frequentata da questi studenti, il quadro si fa più eterogeneo e variegato. Gli studenti maschi di livello 1 sono maggiormente presenti in italiano (9,2% di maschi e 4,9% di femmine) mentre la situazione è rovesciata per la prova di matematica (16,5% di ragazze e 9,4% di ragazzi); considerando gli studenti con basse performance in entrambe le prove, prevalgono i maschi, anche se la differenza si fa più sottile (+2,3 punti percentuali). Gli studenti della classe II secondaria di secondo grado si collocano per il 12,8% nel livello 1 solo in matematica, il 5,4% solo in italiano e, come per gli studenti del primo ciclo, l’8,7% ha un livello di apprendimento basso in entrambe le discipline. Le ragazze hanno risultati bassi prevalentemente nella prova di matematica (17,7%, +9,9 punti percentuali rispetto ai ragazzi) mentre gli studenti maschi in entrambe le discipline (9,3%, +1,3 punti percentuali rispetto alle femmine), così come nella sola prova di italiano (8,1%, +5,3 punti percentuali). È negli istituti professionali che si concentrano maggiormente gli studenti di livello 1 (69,5%) e per circa la metà di loro (34,2%) lo svantaggio è tale per entrambe le discipline, a differenza di un 2,8% di studenti nei licei e di un 10,2% di studenti negli istituti tecnici. Nei licei e negli istituti tecnici prevalgono invece gli alunni di livello 1 in matematica (rispettivamente: il 10,1% e il 13%). È possibile, inoltre, “seguire” lo studente nella sua carriera scolastica – attraverso la tecnica dei punteggi a distanza – e confrontare i risultati ottenuti nelle diverse edizioni delle prove Invalsi per ciascuno studente lungo il suo percorso. A livello nazionale il 2,6% degli studenti è in situazione di doppia fragilità (studente con livello 1 sia in italiano che in matematica nella prova di III secondaria di primo grado nell’a.s. 2016/17 e nella prova di V primaria nell’a.s. 2013/14) mentre per i restanti aggregati territoriali (Nord Ovest, Lombardia e provincia di Milano), la quota è più ridotta (2,1%). Nella provincia di Milano, nella situazione più fragile ci sono soprattutto i ragazzi e gli studenti stranieri, in particolare di prima generazione. Nel tempo, la situazione è peggiorata per gli alunni maschi, per chi è di cittadinanza italiana ed anche tra le seconde generazioni; nel caso opposto, si registrano miglioramenti per le studentesse e gli stranieri di prima generazione sebbene, questi ultimi, abbiano ancora una percentuale molto alta di studenti nel livello 1.
Barabanti, P., Studenti con difficoltà di apprendimento nell’area di Milano: il contributo all’analisi delle prove Invalsi 2016/17, in Bonini, E., Santaganti, S. M. (ed.), Prevenire l’abbandono scolastico. Strumenti di analisi e di intervento. Rapporto dell’Osservazione sulla dispersione scolastica nelle scuole secondarie del Comune di Milano a.s. 2017/2018, Fondazione ISMU, Milano 2018: 2018 28- 44 [http://hdl.handle.net/10807/132002]
Studenti con difficoltà di apprendimento nell’area di Milano: il contributo all’analisi delle prove Invalsi 2016/17
Barabanti, PaoloPrimo
2018
Abstract
Il campione analizzato comprende tutti gli studenti della provincia di Milano delle classi III° di scuola secondaria di primo grado e delle classi II° di scuola secondaria di secondo grado (di licei, istituti tecnici e istituti professionali) che hanno partecipato alla rilevazione Invalsi nell’anno scolastico 2016/17 e a cui sono state somministrate le prove di italiano e di mate-matica. Gli studenti con le performance di apprendimento peggiori rientrano nel livello 1 della scala delle competenze e questo è il gruppo su cui si è focalizzata l’analisi. In Italia circa uno studente su tre si colloca nel livello più basso: 35,3% nella III secondaria di primo grado e 37,2% nella II secondaria di secondo grado. Tale quota si riduce nel Nord Ovest (rispettivamente 29,1% e 27,3%) e ancor più in Lombardia (28% e 24,7%). In provincia di Milano ci sono percentuali maggiori di studenti di livello 1 rispetto alla Lombardia (+0,7 punti percentuali nella III secondaria di primo grado e +2,2 punti percentuali nella II secondaria di secondo grado) ma non in confronto al Nord Ovest (-0,4 punti percentuali in entrambi i gradi). Nella provincia di Milano tra gli studenti che hanno frequentato la III secondaria di primo grado il 12,8% rientra nel livello 1 solo in Matematica, il 7,1% solo in Italiano, ma l’8,7% ha 7 basse performance in entrambe le discipline. Stratificando i risultati in base alle variabili del sesso, della cittadinanza e della tipologia di scuola frequentata da questi studenti, il quadro si fa più eterogeneo e variegato. Gli studenti maschi di livello 1 sono maggiormente presenti in italiano (9,2% di maschi e 4,9% di femmine) mentre la situazione è rovesciata per la prova di matematica (16,5% di ragazze e 9,4% di ragazzi); considerando gli studenti con basse performance in entrambe le prove, prevalgono i maschi, anche se la differenza si fa più sottile (+2,3 punti percentuali). Gli studenti della classe II secondaria di secondo grado si collocano per il 12,8% nel livello 1 solo in matematica, il 5,4% solo in italiano e, come per gli studenti del primo ciclo, l’8,7% ha un livello di apprendimento basso in entrambe le discipline. Le ragazze hanno risultati bassi prevalentemente nella prova di matematica (17,7%, +9,9 punti percentuali rispetto ai ragazzi) mentre gli studenti maschi in entrambe le discipline (9,3%, +1,3 punti percentuali rispetto alle femmine), così come nella sola prova di italiano (8,1%, +5,3 punti percentuali). È negli istituti professionali che si concentrano maggiormente gli studenti di livello 1 (69,5%) e per circa la metà di loro (34,2%) lo svantaggio è tale per entrambe le discipline, a differenza di un 2,8% di studenti nei licei e di un 10,2% di studenti negli istituti tecnici. Nei licei e negli istituti tecnici prevalgono invece gli alunni di livello 1 in matematica (rispettivamente: il 10,1% e il 13%). È possibile, inoltre, “seguire” lo studente nella sua carriera scolastica – attraverso la tecnica dei punteggi a distanza – e confrontare i risultati ottenuti nelle diverse edizioni delle prove Invalsi per ciascuno studente lungo il suo percorso. A livello nazionale il 2,6% degli studenti è in situazione di doppia fragilità (studente con livello 1 sia in italiano che in matematica nella prova di III secondaria di primo grado nell’a.s. 2016/17 e nella prova di V primaria nell’a.s. 2013/14) mentre per i restanti aggregati territoriali (Nord Ovest, Lombardia e provincia di Milano), la quota è più ridotta (2,1%). Nella provincia di Milano, nella situazione più fragile ci sono soprattutto i ragazzi e gli studenti stranieri, in particolare di prima generazione. Nel tempo, la situazione è peggiorata per gli alunni maschi, per chi è di cittadinanza italiana ed anche tra le seconde generazioni; nel caso opposto, si registrano miglioramenti per le studentesse e gli stranieri di prima generazione sebbene, questi ultimi, abbiano ancora una percentuale molto alta di studenti nel livello 1.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.