Quando Italo Calvino si inserisce all’interno del dibattito su Industria e letteratura promosso da Elio Vittorini nel quarto fascicolo del «Menabò», non si limita a raccogliere le suggestioni lanciate dall’editoriale del 1961, ma porta avanti un proprio discorso che non si esaurisce sulle pagine della rivista einaudiana. Emblematiche della volontà di ripensare il proprio ruolo come autore all’interno della temperie culturale diffusa a cavallo tra anni Cinquanta e Sessanta, sono le revisioni cui vengono sottoposti testi come La sfida al labirinto, La «tematica industriale» o L’antitesi operaia prima d’essere pubblicati nel «Menabò 5» (1962) e in «Gulliver-Menabò 7» (1964). Le correzioni, i tagli e gli spostamenti di materiali all’interno dei singoli interventi sono frutto di un lavoro redazionale congiunto (con Vittorini e Calvino dialoga anche Francesco Leonetti), ma al contempo forniscono coordinate preziose per ricostruire l’immagine di sé che Calvino vuole trasmettere. Integrate con le informazioni già note dalle lettere edite (si pensi alla missiva a Marco Forti del giugno-luglio 1961), le ipotesi che emergono dalle carte editoriali gettano una nuova luce anche sull’allestimento di Una pietra sopra, la raccolta di saggi critici con la quale Calvino, nel 1980, si consegna ai suoi lettori.
Cavalli, S., Italo Calvino e la tematica industriale. Dalle carte del «Menabò» a «Una pietra sopra», in Brigatti, V., Cavazzuti, A., Marazzi, E., Sullam, S. (ed.), Archivi editoriali. Tra storia del testo e storia del libro, Unicopli, Milano 2018: 15- 24 [http://hdl.handle.net/10807/129915]
Italo Calvino e la tematica industriale. Dalle carte del «Menabò» a «Una pietra sopra»
Cavalli, Silvia
2018
Abstract
Quando Italo Calvino si inserisce all’interno del dibattito su Industria e letteratura promosso da Elio Vittorini nel quarto fascicolo del «Menabò», non si limita a raccogliere le suggestioni lanciate dall’editoriale del 1961, ma porta avanti un proprio discorso che non si esaurisce sulle pagine della rivista einaudiana. Emblematiche della volontà di ripensare il proprio ruolo come autore all’interno della temperie culturale diffusa a cavallo tra anni Cinquanta e Sessanta, sono le revisioni cui vengono sottoposti testi come La sfida al labirinto, La «tematica industriale» o L’antitesi operaia prima d’essere pubblicati nel «Menabò 5» (1962) e in «Gulliver-Menabò 7» (1964). Le correzioni, i tagli e gli spostamenti di materiali all’interno dei singoli interventi sono frutto di un lavoro redazionale congiunto (con Vittorini e Calvino dialoga anche Francesco Leonetti), ma al contempo forniscono coordinate preziose per ricostruire l’immagine di sé che Calvino vuole trasmettere. Integrate con le informazioni già note dalle lettere edite (si pensi alla missiva a Marco Forti del giugno-luglio 1961), le ipotesi che emergono dalle carte editoriali gettano una nuova luce anche sull’allestimento di Una pietra sopra, la raccolta di saggi critici con la quale Calvino, nel 1980, si consegna ai suoi lettori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.