La recente riforma della PAC aveva tra i suoi obiettivi espliciti la salvaguardia dei redditi agricoli e la realizzazione del cosiddetto "decoupling" (il sostegno ai produttori con strumenti che abbiano un impatto minimo su produzione, consumi e flussi commerciali). Utilizzando un modello di equilibrio di breve periodo per un'azienda rappresentativa, il presente lavoro esamina i nuovi strumenti adottati dalla CEE nel settore dei seminativi. La nostra analisi mostra che, nel caso i prezzi di riferimento adottati dalla CEE possano considerarsi rappresentativi, il meccanismo predisposto dalla Comunità potrebbe essere coerente con il primo obiettivo. Infatti, il piccolo produttore riceverebbe una compensazione superiore al calo dei profitti, mentre per il grande produttore l'effetto risulterebbe ambiguo e dipendente in modo cruciale dalla frazione di set-aside obbligatorio. La scelta di legare l'integrazione al fattore terra influenza inoltre la retribuzione dei fattori fissi, favorendo la remunerazione della terra a scapito degli altri fattori apportati dall'imprenditore, tra cui il lavoro familiare. Infine, con un sistema di aiuti differenziati per coltura (regime dei grandi produttori), le decisioni produttive non possono, a rigore, considerarsi "disaccoppiate" dall'ammontare dell'aiuto.
Sckokai, P., Moschini, G., Interventi disaccoppiati, riforma della PAC e redditi agricoli: un'analisi qualitativa, <<RIVISTA DI ECONOMIA AGRARIA>>, 1993; 48 (3): 67-88 [http://hdl.handle.net/10807/125617]
Interventi disaccoppiati, riforma della PAC e redditi agricoli: un'analisi qualitativa
Sckokai, Paolo;Moschini, Giancarlo
1993
Abstract
La recente riforma della PAC aveva tra i suoi obiettivi espliciti la salvaguardia dei redditi agricoli e la realizzazione del cosiddetto "decoupling" (il sostegno ai produttori con strumenti che abbiano un impatto minimo su produzione, consumi e flussi commerciali). Utilizzando un modello di equilibrio di breve periodo per un'azienda rappresentativa, il presente lavoro esamina i nuovi strumenti adottati dalla CEE nel settore dei seminativi. La nostra analisi mostra che, nel caso i prezzi di riferimento adottati dalla CEE possano considerarsi rappresentativi, il meccanismo predisposto dalla Comunità potrebbe essere coerente con il primo obiettivo. Infatti, il piccolo produttore riceverebbe una compensazione superiore al calo dei profitti, mentre per il grande produttore l'effetto risulterebbe ambiguo e dipendente in modo cruciale dalla frazione di set-aside obbligatorio. La scelta di legare l'integrazione al fattore terra influenza inoltre la retribuzione dei fattori fissi, favorendo la remunerazione della terra a scapito degli altri fattori apportati dall'imprenditore, tra cui il lavoro familiare. Infine, con un sistema di aiuti differenziati per coltura (regime dei grandi produttori), le decisioni produttive non possono, a rigore, considerarsi "disaccoppiate" dall'ammontare dell'aiuto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.