Il settore lattiero-caseario è stato interessato da una serie di discussioni sulla riforma della propria Organizzazione Comune di Mercato, concretizzatesi poi nelle proposte contenute nel documento della Commissione noto come Agenda 2000. Il nostro lavoro si pone come obiettivo quello di valutare l’impatto di alcune delle proposte, specialmente quelle relative alla concessione di una integrazione diretta di reddito, sul mercato attuale delle quote di produzione, che si prevede vengano mantenute fino al 2006. L’analisi mostra come la concessione di tali aiuti potrebbe influenzare in misura significativa il mercato delle quote di produzione, anche solo in termini di aspettative: si determinerebbe così un probabile aumento del prezzo delle quote che, in un mercato efficiente, sarà completamente a vantaggio dei possessori iniziali di quota. Questi risultati non dipendono in misura significativa dalle modalità di concessione dell’integrazione di reddito (basata sulla quantità prodotta o sul numero di capi), anche se sono possibili effetti ridistributivi. La nostra analisi conferma anche la necessità di prevedere la massima mobilità delle quote come strumento per migliorare l’efficienza.
Moro, D., Sckokai, P., La riforma dell’OCM latte ed il mercato delle quote di produzione, <<QA. LA QUESTIONE AGRARIA>>, 1997; (67): 41-66 [http://hdl.handle.net/10807/125614]
La riforma dell’OCM latte ed il mercato delle quote di produzione
Moro, Daniele;Sckokai, Paolo
1997
Abstract
Il settore lattiero-caseario è stato interessato da una serie di discussioni sulla riforma della propria Organizzazione Comune di Mercato, concretizzatesi poi nelle proposte contenute nel documento della Commissione noto come Agenda 2000. Il nostro lavoro si pone come obiettivo quello di valutare l’impatto di alcune delle proposte, specialmente quelle relative alla concessione di una integrazione diretta di reddito, sul mercato attuale delle quote di produzione, che si prevede vengano mantenute fino al 2006. L’analisi mostra come la concessione di tali aiuti potrebbe influenzare in misura significativa il mercato delle quote di produzione, anche solo in termini di aspettative: si determinerebbe così un probabile aumento del prezzo delle quote che, in un mercato efficiente, sarà completamente a vantaggio dei possessori iniziali di quota. Questi risultati non dipendono in misura significativa dalle modalità di concessione dell’integrazione di reddito (basata sulla quantità prodotta o sul numero di capi), anche se sono possibili effetti ridistributivi. La nostra analisi conferma anche la necessità di prevedere la massima mobilità delle quote come strumento per migliorare l’efficienza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.