La ricerca si occupa dello sviluppo dell'abilita' di distinguere tra errori e bugie in bambini dai 3 ai 5 anni. Si e' assistito di recente auna ripresa degli studi sull'argomento nell'ambito del paradigma di ricerca sulle teorie della mente, che non ha tuttavia sostanzialmente disconfermato l'ipotesi piagetiana del realismo lessicale, che inficierebbe una piu' matura abilita' di ragionamento morale. Nel presente lavoro, si ipotizza che, qualora le prove vertano su contenuti pertinenti gli interessi del bambino e vengano rispettate le massime conversazionali nella formulazione delle domande, e' possibile evidenziare una comprensione della menzogna come affermazione intenzionalmente ingannevole, e pertanto distinta dagli errori, a eta' piu' precoci di quanto previsto dall'ipotesi del realismo lessicale. Partecipano alla ricerca 276 soggetti equamente ripartiti tra i sessi e nei tre livelli di eta'. I risultati avvalorano l'ipotesi di partenza.
Gilli, G., Marchetti, A., Siegal, M., Teorie della mente e comprensione della bugia: effetto delle massime conversazionali e della rilevanza delle prove, <<ARCHIVIO DI PSICOLOGIA, NEUROLOGIA E PSICHIATRIA>>, 1998; 59 (1): 77-91 [http://hdl.handle.net/10807/12462]
Teorie della mente e comprensione della bugia: effetto delle massime conversazionali e della rilevanza delle prove
Gilli, Gabriella;Marchetti, Antonella;
1998
Abstract
La ricerca si occupa dello sviluppo dell'abilita' di distinguere tra errori e bugie in bambini dai 3 ai 5 anni. Si e' assistito di recente auna ripresa degli studi sull'argomento nell'ambito del paradigma di ricerca sulle teorie della mente, che non ha tuttavia sostanzialmente disconfermato l'ipotesi piagetiana del realismo lessicale, che inficierebbe una piu' matura abilita' di ragionamento morale. Nel presente lavoro, si ipotizza che, qualora le prove vertano su contenuti pertinenti gli interessi del bambino e vengano rispettate le massime conversazionali nella formulazione delle domande, e' possibile evidenziare una comprensione della menzogna come affermazione intenzionalmente ingannevole, e pertanto distinta dagli errori, a eta' piu' precoci di quanto previsto dall'ipotesi del realismo lessicale. Partecipano alla ricerca 276 soggetti equamente ripartiti tra i sessi e nei tre livelli di eta'. I risultati avvalorano l'ipotesi di partenza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.