Nel codice deontologico i medici sono spesso sollecitati ad agire in scienza e coscienza ed è importante non disgiungere l’una dall’altra. La coscienza esprime il primato del soggetto e sottolinea l’indipendenza del suo giudizio, ma va sempre posta in relazione con una conoscenza reale dei fatti e della realtà nel suo complesso. Il riconoscimento del primato del soggetto mette in luce che la scelta di cosa fare è sempre riconsegnata alla libertà, e quindi alla responsabilità, di chi è chiamato ad agire. Il testo analizza i diversi modelli etico-antropologici oggi diffusi, per mettere in evidenza come la libertà di coscienza sia conseguenza del vincolo morale che il giudizio di coscienza comporta per chi lo formula, però questa valutazione non ha come punto di riferimento il soggetto, ma la realtà. Per questo implica un fondamentale atteggiamento di apertura alla verità per cui, comprendendo la realtà circostante, si comprende anche se stessi come soggetti reali.

Colombetti, E., La riabilitazione della coscienza tra soggettività e soggettivismo. Note sul significato di "agire in scienza e coscienza", <<L'ARCO DI GIANO>>, 2009; (61): 115-127 [http://hdl.handle.net/10807/12345]

La riabilitazione della coscienza tra soggettività e soggettivismo. Note sul significato di "agire in scienza e coscienza"

Colombetti, Elena
2009

Abstract

Nel codice deontologico i medici sono spesso sollecitati ad agire in scienza e coscienza ed è importante non disgiungere l’una dall’altra. La coscienza esprime il primato del soggetto e sottolinea l’indipendenza del suo giudizio, ma va sempre posta in relazione con una conoscenza reale dei fatti e della realtà nel suo complesso. Il riconoscimento del primato del soggetto mette in luce che la scelta di cosa fare è sempre riconsegnata alla libertà, e quindi alla responsabilità, di chi è chiamato ad agire. Il testo analizza i diversi modelli etico-antropologici oggi diffusi, per mettere in evidenza come la libertà di coscienza sia conseguenza del vincolo morale che il giudizio di coscienza comporta per chi lo formula, però questa valutazione non ha come punto di riferimento il soggetto, ma la realtà. Per questo implica un fondamentale atteggiamento di apertura alla verità per cui, comprendendo la realtà circostante, si comprende anche se stessi come soggetti reali.
2009
Italiano
Colombetti, E., La riabilitazione della coscienza tra soggettività e soggettivismo. Note sul significato di "agire in scienza e coscienza", <<L'ARCO DI GIANO>>, 2009; (61): 115-127 [http://hdl.handle.net/10807/12345]
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