La questione demografica rappresenta forse una delle dimensioni dello sviluppo dove, negli ultimi cinquant’anni, i cambiamenti di prospettiva sono stati più marcati. Fenomeni nuovi meritano attenzione: squilibri geografici nella dinamica della popolazione (continenti la cui popolazione ristagna, altri in cui cresce rapidamente); squilibri relativi alla composizione per sesso (le pratiche di controllo selettivo delle nascite hanno drasticamente e pericolosamente ridotto la componente femminile); squilibri per struttura generazionale della popolazione (con una prevalente tendenza all’invecchiamento che ha molte concause, non solo socio-culturali ma anche politiche, come nel caso della Cina, con la politica del “figlio unico” solo recentemente accantonata). Gli insegnamenti e le prese di posizione ufficiali della Santa Sede sulle questioni che connettono demografia e sviluppo hanno costantemente preso le distanze dalle scorciatoie intellettuali e dalle soluzioni meccanicistiche,dell’uno e dell’altro segno: l’uomo “problema” contro l’uomo “soluzione”. I legami fra popolazione, risorse e sviluppo sono davvero complessi; in particolare perché, per la prima volta nella storia, sessualità e riproduzione possono essere sistematicamente disgiunte. Una sfera personale e delicata come quella delle decisioni in merito alla fertilità non è riducibile a semplici meccanismi causa/effetto; perciò, imporre dall’alto politiche demografiche aspettandosi i risultati previsti e desiderati appare irrealistico, prima ancora che immorale.

Beretta, S., Lo sviluppo umano integrale, bussola della Santa Sede contro la ”colonizzazione ideologica”, <<ATLANTIDE>>, 2017; XIII - n. 39 (1): 28-30 [http://hdl.handle.net/10807/122608]

Lo sviluppo umano integrale, bussola della Santa Sede contro la ”colonizzazione ideologica”

Beretta, Simona
2017

Abstract

La questione demografica rappresenta forse una delle dimensioni dello sviluppo dove, negli ultimi cinquant’anni, i cambiamenti di prospettiva sono stati più marcati. Fenomeni nuovi meritano attenzione: squilibri geografici nella dinamica della popolazione (continenti la cui popolazione ristagna, altri in cui cresce rapidamente); squilibri relativi alla composizione per sesso (le pratiche di controllo selettivo delle nascite hanno drasticamente e pericolosamente ridotto la componente femminile); squilibri per struttura generazionale della popolazione (con una prevalente tendenza all’invecchiamento che ha molte concause, non solo socio-culturali ma anche politiche, come nel caso della Cina, con la politica del “figlio unico” solo recentemente accantonata). Gli insegnamenti e le prese di posizione ufficiali della Santa Sede sulle questioni che connettono demografia e sviluppo hanno costantemente preso le distanze dalle scorciatoie intellettuali e dalle soluzioni meccanicistiche,dell’uno e dell’altro segno: l’uomo “problema” contro l’uomo “soluzione”. I legami fra popolazione, risorse e sviluppo sono davvero complessi; in particolare perché, per la prima volta nella storia, sessualità e riproduzione possono essere sistematicamente disgiunte. Una sfera personale e delicata come quella delle decisioni in merito alla fertilità non è riducibile a semplici meccanismi causa/effetto; perciò, imporre dall’alto politiche demografiche aspettandosi i risultati previsti e desiderati appare irrealistico, prima ancora che immorale.
2017
Italiano
Beretta, S., Lo sviluppo umano integrale, bussola della Santa Sede contro la ”colonizzazione ideologica”, <<ATLANTIDE>>, 2017; XIII - n. 39 (1): 28-30 [http://hdl.handle.net/10807/122608]
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