Poteva William Shakespeare non rappresentare il pilastro imprescindibile anche nell’ambito di tale esperienza econo(-)letteraria? Certo che no, perché Shakespeare è sempre Shakespeare: acuto osservatore, raffinatissimo interprete e sagace protagonista del suo tempo; saldamente radicato nella storia di chi lo ha preceduto; lungimirante perché capace di scrutare il cuore dell’uomo; insomma, Shakespeare.
Reggiani, E., L'immaginazione dell'economia: Shakespeare e la "scienza triste", <<NOTIZIARIO DELLA BANCA POPOLARE DI SONDRIO>>, 2017; (134): 56-61 [http://hdl.handle.net/10807/122257]
L'immaginazione dell'economia: Shakespeare e la "scienza triste"
Reggiani, EnricoPrimo
2017
Abstract
Poteva William Shakespeare non rappresentare il pilastro imprescindibile anche nell’ambito di tale esperienza econo(-)letteraria? Certo che no, perché Shakespeare è sempre Shakespeare: acuto osservatore, raffinatissimo interprete e sagace protagonista del suo tempo; saldamente radicato nella storia di chi lo ha preceduto; lungimirante perché capace di scrutare il cuore dell’uomo; insomma, Shakespeare.File in questo prodotto:
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