Le campagne archeologiche condotte fra il 1986 e il 2004 nei cortili della sede milanese dell’Università Cattolica hanno interessato una vasta area (mq 3.500 ca.), collocata fuori delle mura urbiche della Mediolanum romana e tardoantica. Alle prime fasi di occupazione del sito (seconda metà del I a.C.), relative ad attività agricole, fa seguito la costruzione di edifici, più volte trasformati e abbandonati definitivamente verso la metà del secolo successivo. Agli inizi del III l’area vede l’insediarsi di una vasta necropoli, in uso almeno fino alla metà del V secolo. Dopo un probabile nuovo utilizzo in prevalenza agricolo, alla fine dell’VIII viene qui installato il monastero benedettino di Sant’Ambrogio. Le indagini hanno restituito più di 800 monete, dal periodo repubblicano (numerario celtico e romano) fino alla tarda età imperiale e oltre. Di notevole interesse, per il numero elevato di esemplari e per il contesto di rinvenimento, è il gruppo di circa 350 monete rivenuto nella terra di riempimento di una grande fossa (UC IX, 10114), finalizzata allo spoglio e al recupero del materiale da costruzione delle strutture tombali precedenti. L’intervento presenterà la composizione del ritrovamento monetale, i cui termini cronologici sono rappresentati da un antoniniano di Gallieno e da un denaro di Ottone III, inserendolo nel quadro della contemporanea documentazione milanese e cercando di chiarire la natura e l’origine di tale ingente presenza di monete.
Perassi, C., Monete dal suburbio di Mediolanum. La documentazione dalla grande fossa di asportazione 10114, in XV International Numismatic Congress Taormina 2015 Proceedings, (Taormina, 21-25 September 2015), Arbor sapientiae, Roma-Messina 2017: 782-786 [http://hdl.handle.net/10807/121163]
Monete dal suburbio di Mediolanum. La documentazione dalla grande fossa di asportazione 10114
Perassi, Claudia
2017
Abstract
Le campagne archeologiche condotte fra il 1986 e il 2004 nei cortili della sede milanese dell’Università Cattolica hanno interessato una vasta area (mq 3.500 ca.), collocata fuori delle mura urbiche della Mediolanum romana e tardoantica. Alle prime fasi di occupazione del sito (seconda metà del I a.C.), relative ad attività agricole, fa seguito la costruzione di edifici, più volte trasformati e abbandonati definitivamente verso la metà del secolo successivo. Agli inizi del III l’area vede l’insediarsi di una vasta necropoli, in uso almeno fino alla metà del V secolo. Dopo un probabile nuovo utilizzo in prevalenza agricolo, alla fine dell’VIII viene qui installato il monastero benedettino di Sant’Ambrogio. Le indagini hanno restituito più di 800 monete, dal periodo repubblicano (numerario celtico e romano) fino alla tarda età imperiale e oltre. Di notevole interesse, per il numero elevato di esemplari e per il contesto di rinvenimento, è il gruppo di circa 350 monete rivenuto nella terra di riempimento di una grande fossa (UC IX, 10114), finalizzata allo spoglio e al recupero del materiale da costruzione delle strutture tombali precedenti. L’intervento presenterà la composizione del ritrovamento monetale, i cui termini cronologici sono rappresentati da un antoniniano di Gallieno e da un denaro di Ottone III, inserendolo nel quadro della contemporanea documentazione milanese e cercando di chiarire la natura e l’origine di tale ingente presenza di monete.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.