Il processo fisiologico di invecchiamento comporta un complesso insieme di modificazioni strutturali e funzionali. A fronte di una generale progressiva atrofia delle regioni corticali prefrontali, della riduzione della densità della sostanza bianca e di una possibile progressiva diminuzione della funzionalità del sistema dopaminergico, meccanismi neurali compensatori permettono il mantenimento adattivo di livelli di funzionamento accettabili a fronte di un aumento delle richieste ambientali e del quadro di progressivo declino strutturale. In questo complesso scenario in evoluzione, risulta oggi cruciale l’integrazione di tradizionali procedure di assessment cognitivo con biomarcatori in grado di rispecchiare lo sviluppo dei processi di invecchiamento fisiologico e patologico. Tale integrazione permetterebbe, infatti, di rispondere alla richiesta di maggiore sensibilità diagnostica in presenza di lievi difficoltà cognitive, come nelle fasi prodromiche di quadri neurodegenerativi. In particolare, le misure elettrofisiologiche offrono un’alternativa economica e non-invasiva ai marcatori biochimici, funzionali e metabolici disponibili. Nello specifico, il processo di invecchiamento è stato associato a un rallentamento dei ritmi elettroencefalografici (EEG) di base, alla riduzione delle misure di reattività elettrofisiologica, all’aumento della latenza del potenziale evento-relato (ERP) N2 e alla modificazione delle componenti ERP P3a e P3b. Tali osservazioni suggeriscono la presenza di una modificazione dei processi di elaborazione di informazioni e dell’orientamento delle risorse attentive. Al contempo, evidenze recenti sottolineano il potenziale dei marcatori EEG/ERP nel supportare i processi di assessment nelle fasi avanzate del ciclo di vita e nell’identificare possibili target per interventi di potenziamento neurocognitivo.
Crivelli, D., Balconi, M., Biomarcatori e componenti neurofisiologiche nell’invecchiamento normale e patologico: evidenze e implicazioni per la pratica clinica, Abstract de <<XI Convegno Nazionale di Psicologia dell'Invecchiamento>>, (Milano, 25-26 May 2018 ), EDUCatt, Milano 2018: 40-40 [http://hdl.handle.net/10807/120191]
Biomarcatori e componenti neurofisiologiche nell’invecchiamento normale e patologico: evidenze e implicazioni per la pratica clinica
Crivelli, Davide
;Balconi, Michela
2018
Abstract
Il processo fisiologico di invecchiamento comporta un complesso insieme di modificazioni strutturali e funzionali. A fronte di una generale progressiva atrofia delle regioni corticali prefrontali, della riduzione della densità della sostanza bianca e di una possibile progressiva diminuzione della funzionalità del sistema dopaminergico, meccanismi neurali compensatori permettono il mantenimento adattivo di livelli di funzionamento accettabili a fronte di un aumento delle richieste ambientali e del quadro di progressivo declino strutturale. In questo complesso scenario in evoluzione, risulta oggi cruciale l’integrazione di tradizionali procedure di assessment cognitivo con biomarcatori in grado di rispecchiare lo sviluppo dei processi di invecchiamento fisiologico e patologico. Tale integrazione permetterebbe, infatti, di rispondere alla richiesta di maggiore sensibilità diagnostica in presenza di lievi difficoltà cognitive, come nelle fasi prodromiche di quadri neurodegenerativi. In particolare, le misure elettrofisiologiche offrono un’alternativa economica e non-invasiva ai marcatori biochimici, funzionali e metabolici disponibili. Nello specifico, il processo di invecchiamento è stato associato a un rallentamento dei ritmi elettroencefalografici (EEG) di base, alla riduzione delle misure di reattività elettrofisiologica, all’aumento della latenza del potenziale evento-relato (ERP) N2 e alla modificazione delle componenti ERP P3a e P3b. Tali osservazioni suggeriscono la presenza di una modificazione dei processi di elaborazione di informazioni e dell’orientamento delle risorse attentive. Al contempo, evidenze recenti sottolineano il potenziale dei marcatori EEG/ERP nel supportare i processi di assessment nelle fasi avanzate del ciclo di vita e nell’identificare possibili target per interventi di potenziamento neurocognitivo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.