Il pubblico rappresenta un elemento di analisi imprescindibile per la televisione in quanto costituisce il destinatario, il fine ultimo per cui i broadcasters, per citare solo alcune tra le pratiche produttive più evidenti, definiscono una loro specifica offerta, modellano le loro brand identity, elaborano strategie editoriali e di palinsesto. Un complesso sistema di attività in cui si articola il “fare televisione” che ha il suo comune denominatore nell’attenzione alla relazione con il pubblico e alle sue possibili evoluzioni in uno scenario televisivo, nazionale e globale, in continuo cambiamento. Obiettivo del saggio è quello di mappare i concetti e le metafore con cui il pubblico televisivo è stato fotografato, come operazione utile per definire il punto di arrivo e, insieme, il punto di partenza per studiare l’audience contemporanea, rapidamente trasformata dall’altrettanto repentina trasformazione del mediascape in un’essenza sempre più incerta: globalizzata, mercificata, connessa e partecipativa, ma pure più sorvegliata, controllata e strumentalizzata, ormai morta o più viva che mai, ancora disperatamente cercata dalle industrie dei media. Al di sotto di questa visione giocata sull’oscillazione tra l’idea di un pubblico ormai disperso o, al contrario, sempre più oggetto di stretto controllo permane la traccia di quelle traiettorie di analisi che, adattandosi nel tempo, hanno reso (ri)conoscibile l’esperienza dell’audience.
Sfardini, A., Il pubblico: concetti, metafore, traiettorie di ricerca, in Scaglioni, M., Sfardini, A. (ed.), La televisione: modelli teorici e percorsi di analisi, Carocci Editore, Roma 2017: 93- 106 [http://hdl.handle.net/10807/118245]
Il pubblico: concetti, metafore, traiettorie di ricerca
Sfardini, Anna
2017
Abstract
Il pubblico rappresenta un elemento di analisi imprescindibile per la televisione in quanto costituisce il destinatario, il fine ultimo per cui i broadcasters, per citare solo alcune tra le pratiche produttive più evidenti, definiscono una loro specifica offerta, modellano le loro brand identity, elaborano strategie editoriali e di palinsesto. Un complesso sistema di attività in cui si articola il “fare televisione” che ha il suo comune denominatore nell’attenzione alla relazione con il pubblico e alle sue possibili evoluzioni in uno scenario televisivo, nazionale e globale, in continuo cambiamento. Obiettivo del saggio è quello di mappare i concetti e le metafore con cui il pubblico televisivo è stato fotografato, come operazione utile per definire il punto di arrivo e, insieme, il punto di partenza per studiare l’audience contemporanea, rapidamente trasformata dall’altrettanto repentina trasformazione del mediascape in un’essenza sempre più incerta: globalizzata, mercificata, connessa e partecipativa, ma pure più sorvegliata, controllata e strumentalizzata, ormai morta o più viva che mai, ancora disperatamente cercata dalle industrie dei media. Al di sotto di questa visione giocata sull’oscillazione tra l’idea di un pubblico ormai disperso o, al contrario, sempre più oggetto di stretto controllo permane la traccia di quelle traiettorie di analisi che, adattandosi nel tempo, hanno reso (ri)conoscibile l’esperienza dell’audience.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.