Il consumo di nocciole è in forte crescita. In Italia è arrivato a superare le 140mila t/anno, solo in parte coperto dalla produzione nazionale. Di fronte a tali dati, la coltivazione del nocciolo sta assumendo un’importanza crescente anche in aree non tradizionalmente vocate, come valida alternativa colturale alla crisi di altre specie sia da frutto che erbacee. Tale scelta deve prevedere un’attenta valutazione dell’adattabilità delle varietà finora diffuse nei vari ambienti di coltura tenendo in considerazione gli aspetti di sostenibilità, inclusa quella economica. Una delle tecnologie emergenti e di maggior interesse nell’ambito dell’agro-sostenibilità è l’uso dei microorganismi simbionti e in particolare dei funghi micorrizici. Il meccanismo d’azione di tali funghi consiste nel creare superfici di scambio nutrizionale con l’ospite, in cui la micorriza assorbe dal terreno nutrienti poco mobili per cederli alla pianta e ricevere in cambio fotosintati (zuccheri in primis). Il fungo micorrizico forma una vasta rete miceliare extra-radicale che consente di esplorare un volume di suolo notevolmente maggiore di quanto può fare la radice da sola, aumentando notevolmente la quantità di acqua e sostanze nutritive raggiungibili. Nelle micorrize arbuscolari, le ife intra-radicali producono piccole strutture ramificate di breve vita, dette arbuscoli, responsabili degli scambi nutrizionali tra i due simbionti, mentre le ife extra-radicali hanno funzione di assorbimento dei nutrienti e del fosforo in particolare, la cui disponibilità si riduce nei suoli con pH acido ed alcalino per effetto del fenomeno della retrogradazione.
Palliotti, A., Luciani, E., Frioni, T., Tombesi, S., Farinelli, D., Nuova micorriza arbuscolare. Gli effetti positivi su nocciolo, <<TERRA È VITA>>, 2018; 2018 (8): 56-59 [http://hdl.handle.net/10807/116040]
Nuova micorriza arbuscolare. Gli effetti positivi su nocciolo
Palliotti, Alberto
;Frioni, Tommaso;Tombesi, Sergio;
2018
Abstract
Il consumo di nocciole è in forte crescita. In Italia è arrivato a superare le 140mila t/anno, solo in parte coperto dalla produzione nazionale. Di fronte a tali dati, la coltivazione del nocciolo sta assumendo un’importanza crescente anche in aree non tradizionalmente vocate, come valida alternativa colturale alla crisi di altre specie sia da frutto che erbacee. Tale scelta deve prevedere un’attenta valutazione dell’adattabilità delle varietà finora diffuse nei vari ambienti di coltura tenendo in considerazione gli aspetti di sostenibilità, inclusa quella economica. Una delle tecnologie emergenti e di maggior interesse nell’ambito dell’agro-sostenibilità è l’uso dei microorganismi simbionti e in particolare dei funghi micorrizici. Il meccanismo d’azione di tali funghi consiste nel creare superfici di scambio nutrizionale con l’ospite, in cui la micorriza assorbe dal terreno nutrienti poco mobili per cederli alla pianta e ricevere in cambio fotosintati (zuccheri in primis). Il fungo micorrizico forma una vasta rete miceliare extra-radicale che consente di esplorare un volume di suolo notevolmente maggiore di quanto può fare la radice da sola, aumentando notevolmente la quantità di acqua e sostanze nutritive raggiungibili. Nelle micorrize arbuscolari, le ife intra-radicali producono piccole strutture ramificate di breve vita, dette arbuscoli, responsabili degli scambi nutrizionali tra i due simbionti, mentre le ife extra-radicali hanno funzione di assorbimento dei nutrienti e del fosforo in particolare, la cui disponibilità si riduce nei suoli con pH acido ed alcalino per effetto del fenomeno della retrogradazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.