Scopo di questo articolo è dimostrare la rilevanza politica dell'orto, nella concezione tipicamente francescana. La duplice caratteristica dell'orto francescano (assenza di confini e presenza di piante non commestibili ma esteticamente significative) si correla politicamente a una dimensione di apertura all'altro, come condizione di un abitare armonioso, e a una dimensione estetica di fruizione della dellezza, come principio di gratitudine nei confronti del creato e monito contro lo sfruttamento indiscriminato della terra. L'articolo tenta poi un'attualizzazione di questi due principi in chiave contemporanea, esaminando il pensiero e la pratica di alcuni architetti che hanno fatto la storia dell'abitare nella modernità; Le Corbusier, da una parte, Lloyd Wright e Hundertwasser dall'altra.
Gomarasca, P., L'orto di Francesco. Politiche dell'abitare nella "Laudato sì", <<EDUCATIO CATHOLICA>>, 2017; (4): 33-39 [http://hdl.handle.net/10807/115603]
L'orto di Francesco. Politiche dell'abitare nella "Laudato sì"
Gomarasca, Paolo
2018
Abstract
Scopo di questo articolo è dimostrare la rilevanza politica dell'orto, nella concezione tipicamente francescana. La duplice caratteristica dell'orto francescano (assenza di confini e presenza di piante non commestibili ma esteticamente significative) si correla politicamente a una dimensione di apertura all'altro, come condizione di un abitare armonioso, e a una dimensione estetica di fruizione della dellezza, come principio di gratitudine nei confronti del creato e monito contro lo sfruttamento indiscriminato della terra. L'articolo tenta poi un'attualizzazione di questi due principi in chiave contemporanea, esaminando il pensiero e la pratica di alcuni architetti che hanno fatto la storia dell'abitare nella modernità; Le Corbusier, da una parte, Lloyd Wright e Hundertwasser dall'altra.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.