Il saggio, dopo aver inquadrato il tema della preghiera, come forma di comunicazione tra il livello umano e quello divino, o più ampiamente sovrumano, entro le coordinate proprie del mondo greco e romano sotto il profilo storico-religioso, e averne illustrato il fondamentale carattere ‘performativo’, mostra come il giudizio, o krisis, formulato in merito alla preghiera dalle scuole filosofiche di diverso orientamento potesse condurre a forme di ‘crisi’ della preghiera tradizionale - e nello specifico della preghiera di domanda – che si espressero in maniera diversificata: dalla sospensione di giudizio in merito alla sua efficacia alla decisa affermazione della sua inutilità se non della sua impossibilità; dalla delineazione di un ideale ‘spiritualizzato’ di preghiera e di orante, alla ricollocazione della preghiera tradizionale entro prospettive gerarchiche che la trascendono in direzioni elitarie. La presentazione tende a mettere in luce – in una prospettiva tipicamente storico-religiosa – il legame strutturale tra forme e modi di preghiera, e prima ancora tra possibilità o impossibilità della preghiera, e modelli del divino, quali elaborati nella storia del pensiero religioso greco-romano antico.

Cerutti, M. V., La crisi della preghiera nell'antichità greco-romana, <<CREDERE OGGI>>, 2018; (1): 75-93 [http://hdl.handle.net/10807/113870]

La crisi della preghiera nell'antichità greco-romana

Cerutti, Maria Vittoria
2018

Abstract

Il saggio, dopo aver inquadrato il tema della preghiera, come forma di comunicazione tra il livello umano e quello divino, o più ampiamente sovrumano, entro le coordinate proprie del mondo greco e romano sotto il profilo storico-religioso, e averne illustrato il fondamentale carattere ‘performativo’, mostra come il giudizio, o krisis, formulato in merito alla preghiera dalle scuole filosofiche di diverso orientamento potesse condurre a forme di ‘crisi’ della preghiera tradizionale - e nello specifico della preghiera di domanda – che si espressero in maniera diversificata: dalla sospensione di giudizio in merito alla sua efficacia alla decisa affermazione della sua inutilità se non della sua impossibilità; dalla delineazione di un ideale ‘spiritualizzato’ di preghiera e di orante, alla ricollocazione della preghiera tradizionale entro prospettive gerarchiche che la trascendono in direzioni elitarie. La presentazione tende a mettere in luce – in una prospettiva tipicamente storico-religiosa – il legame strutturale tra forme e modi di preghiera, e prima ancora tra possibilità o impossibilità della preghiera, e modelli del divino, quali elaborati nella storia del pensiero religioso greco-romano antico.
2018
Italiano
Cerutti, M. V., La crisi della preghiera nell'antichità greco-romana, <<CREDERE OGGI>>, 2018; (1): 75-93 [http://hdl.handle.net/10807/113870]
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