Introduzione: Con la prospettiva dell’active and healthy aging, l’atteggiamento nei confronti dell’utenza anziana è andato incontro a un progressivo mutamento (Antonietti, Balconi, Catellani, & Marchetti, 2014). L’invecchiamento fisiologico è, infatti, visto come un processo dinamico che può offrire anche opportunità per il mantenimento e il potenziamento della qualità del funzionamento fisiologico, cognitivo e affettivo-sociale. A partire da tali premesse, interventi di potenziamento di natura cognitiva ed elettrofisiologica potrebbero portare a un consolidamento del funzionamento globale e delle specifiche abilità cognitive coinvolte, supportando le potenzialità adattive della persona e rinforzando i meccanismi fisiologici di compensazione neurale. Al fine di indagare i possibili effetti di potenziamento a breve e lungo termine di diversi protocolli di empowerment nell’invecchiamento fisiologico, abbiamo quindi progettato uno studio longitudinale comparando percorsi intensivi basati su neuromodulazione e training cognitivo. Materiali e Metodi: A partire da un campione iniziale di 54 volontari, 33 partecipanti hanno preso parte allo studio e sono stati casualmente divisi in tre gruppi: un gruppo sottoposto a potenziamento cognitivo mediato da esercizi computerizzati (Cogn), un gruppo sottoposto a potenziamento elettrofisiologico mediato da neuromodulazione prefrontale (tDCS) e un gruppo di controllo (Contr). I percorsi di potenziamento prevedevano 3 sessioni alla settimana per 8 settimane. Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a una procedura di assessment neuropsicologico (test cognitivi standardizzati) ed elettrofisiologico (misure elettroencefalografiche di resting-state e task-relate) in ingresso, a conclusione degli interventi, e al follow-up. Risultati: I dati comportamentali ed elettrofisiologici sono stati analizzati tramite modelli lineari a effetti misti. Entrambi i gruppi sperimentali hanno mostrato profili di miglioramento ai test cognitivi. Il gruppo tDCS ha, in particolare, presentato un incremento dei punteggi ai test sulle funzioni esecutive. Tali effetti sono stati parzialmente mantenuti anche alla rilevazione di follow- up. Il protocollo di neuromodulazione ha anche comportato un incremento delle risposte attentive automatiche (ERP N200). Il gruppo Cogn ha presentato un miglioramento soprattutto ai test di memoria. Sul piano qualitativo, i partecipanti hanno riportato la percezione di un miglioramento della vita quotidiana e una buona motivazione nei confronti dei percorsi di potenziamento, a prescindere dal gruppo sperimentale (Cogn e tDCS). Conclusioni: Le differenze dei profili di miglioramento tra i gruppi sperimentali potrebbero rispecchiare differenti curve di risposta a diverse tipologie di interventi, con un maggiore coinvolgimento, in particolare, delle funzioni esecutive a seguito della stimolazione di strutture prefrontali. In aggiunta, le evidenze suggeriscono il potenziale di interventi intensivi di empowerment cognitivo e neurocognitivo nel supportare un invecchiamento attivo, con un buon livello di sostenibilità da parte dei partecipanti.

Crivelli, D., Balconi, M., Potenziare le funzioni esecutive nell’invecchiamento fisiologico: protocolli di neuromodulazione e di empowerment cognitivo, Poster, in Atti del «Congresso Annuale SINP 2017», (Palermo, 24-25 November 2017), Società Italiana di Neuropsicologia, Palermo 2017: 42-43 [http://hdl.handle.net/10807/113686]

Potenziare le funzioni esecutive nell’invecchiamento fisiologico: protocolli di neuromodulazione e di empowerment cognitivo

Crivelli, Davide;Balconi, Michela
2017

Abstract

Introduzione: Con la prospettiva dell’active and healthy aging, l’atteggiamento nei confronti dell’utenza anziana è andato incontro a un progressivo mutamento (Antonietti, Balconi, Catellani, & Marchetti, 2014). L’invecchiamento fisiologico è, infatti, visto come un processo dinamico che può offrire anche opportunità per il mantenimento e il potenziamento della qualità del funzionamento fisiologico, cognitivo e affettivo-sociale. A partire da tali premesse, interventi di potenziamento di natura cognitiva ed elettrofisiologica potrebbero portare a un consolidamento del funzionamento globale e delle specifiche abilità cognitive coinvolte, supportando le potenzialità adattive della persona e rinforzando i meccanismi fisiologici di compensazione neurale. Al fine di indagare i possibili effetti di potenziamento a breve e lungo termine di diversi protocolli di empowerment nell’invecchiamento fisiologico, abbiamo quindi progettato uno studio longitudinale comparando percorsi intensivi basati su neuromodulazione e training cognitivo. Materiali e Metodi: A partire da un campione iniziale di 54 volontari, 33 partecipanti hanno preso parte allo studio e sono stati casualmente divisi in tre gruppi: un gruppo sottoposto a potenziamento cognitivo mediato da esercizi computerizzati (Cogn), un gruppo sottoposto a potenziamento elettrofisiologico mediato da neuromodulazione prefrontale (tDCS) e un gruppo di controllo (Contr). I percorsi di potenziamento prevedevano 3 sessioni alla settimana per 8 settimane. Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a una procedura di assessment neuropsicologico (test cognitivi standardizzati) ed elettrofisiologico (misure elettroencefalografiche di resting-state e task-relate) in ingresso, a conclusione degli interventi, e al follow-up. Risultati: I dati comportamentali ed elettrofisiologici sono stati analizzati tramite modelli lineari a effetti misti. Entrambi i gruppi sperimentali hanno mostrato profili di miglioramento ai test cognitivi. Il gruppo tDCS ha, in particolare, presentato un incremento dei punteggi ai test sulle funzioni esecutive. Tali effetti sono stati parzialmente mantenuti anche alla rilevazione di follow- up. Il protocollo di neuromodulazione ha anche comportato un incremento delle risposte attentive automatiche (ERP N200). Il gruppo Cogn ha presentato un miglioramento soprattutto ai test di memoria. Sul piano qualitativo, i partecipanti hanno riportato la percezione di un miglioramento della vita quotidiana e una buona motivazione nei confronti dei percorsi di potenziamento, a prescindere dal gruppo sperimentale (Cogn e tDCS). Conclusioni: Le differenze dei profili di miglioramento tra i gruppi sperimentali potrebbero rispecchiare differenti curve di risposta a diverse tipologie di interventi, con un maggiore coinvolgimento, in particolare, delle funzioni esecutive a seguito della stimolazione di strutture prefrontali. In aggiunta, le evidenze suggeriscono il potenziale di interventi intensivi di empowerment cognitivo e neurocognitivo nel supportare un invecchiamento attivo, con un buon livello di sostenibilità da parte dei partecipanti.
2017
Italiano
Atti del «Congresso Annuale SINP 2017»
Congresso Annuale SINP 2017
Palermo
Poster
24-nov-2017
25-nov-2017
Società Italiana di Neuropsicologia
Crivelli, D., Balconi, M., Potenziare le funzioni esecutive nell’invecchiamento fisiologico: protocolli di neuromodulazione e di empowerment cognitivo, Poster, in Atti del «Congresso Annuale SINP 2017», (Palermo, 24-25 November 2017), Società Italiana di Neuropsicologia, Palermo 2017: 42-43 [http://hdl.handle.net/10807/113686]
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