La Corte costituzionale, con la sentenza 25 novembre 2016, n. 251, annulla alcune previsioni della “riforma Madia” in tema di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche e in particolare accoglie le questioni di illegittimità che sono state prospettate nei confronti della legge delega per violazione del principio di leale collaborazione. Il punto di partenza nel ragionamento della Consulta è che le competenze statali e quelle regionali sono inestricabilmente intrecciate, tanto da non riuscire a individuare una materia “prevalente”. Si rende pertanto necessario il ricorso al principio di leale collaborazione, in virtù del quale, per l’adozione dei relativi decreti delegati, è insufficiente il parere della Conferenza unificata, rendendosi necessario un coinvolgimento maggiore delle autonomie regionali, attraverso lo strumento dell’intesa, da ricercare, a seconda delle questioni in discussione, in sede di Conferenza Stato-regioni o di Conferenza unificata.
Monaco, G., La pronuncia della Corte costituzionale sulla riforma “Madia” incide sul sistema delle fonti del diritto, <<URBANISTICA E APPALTI>>, 2017; 2017 (3): 366-374 [http://hdl.handle.net/10807/108557]
La pronuncia della Corte costituzionale sulla riforma “Madia” incide sul sistema delle fonti del diritto
Monaco, Giuseppe
2017
Abstract
La Corte costituzionale, con la sentenza 25 novembre 2016, n. 251, annulla alcune previsioni della “riforma Madia” in tema di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche e in particolare accoglie le questioni di illegittimità che sono state prospettate nei confronti della legge delega per violazione del principio di leale collaborazione. Il punto di partenza nel ragionamento della Consulta è che le competenze statali e quelle regionali sono inestricabilmente intrecciate, tanto da non riuscire a individuare una materia “prevalente”. Si rende pertanto necessario il ricorso al principio di leale collaborazione, in virtù del quale, per l’adozione dei relativi decreti delegati, è insufficiente il parere della Conferenza unificata, rendendosi necessario un coinvolgimento maggiore delle autonomie regionali, attraverso lo strumento dell’intesa, da ricercare, a seconda delle questioni in discussione, in sede di Conferenza Stato-regioni o di Conferenza unificata.File | Dimensione | Formato | |
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