Il passaggio che porta dalla fine degli anni Settanta ai primi anni Ottanta segna una trasformazione radicale dell’industria culturale e mediale italiana, definendo caratteristiche di fondo durevoli per i successivi trent’anni. Il saggio vuole, così, approfondire e illustrare il “cambio di stagione” che si realizza in Italia fra 1976-1977 (fine del monopolio pubblico sul broadcasting, avvio delle trasmissioni a colori, fine di Carosello) e il 1983-1984 (edificazione dell’impero berlusconiano della tv commerciale). Tre piani distinti, ma correlati definiscono tale fase storica di cruciale importanza: la “rivoluzione individualista” socio-culturale, la trasformazione complessiva del “sistema dei media” (centralità egemonica del mezzo televisivo sul piano economico, politico e simbolico) e la ridefinizione del rapporto fra le “tradizionali culture politiche” che avevano dominato il dopoguerra e l’industria culturale stessa (rovesciamento dei rapporti fra televisione e politica). Nel corso dell’ultimo trentennio il medium televisivo, partendo proprio da quel “cambio di stagione” del secolo scorso, ha sviluppato una propria “neo-cultura” popolare del tutto emancipata rispetto alle culture politiche tradizionali, ove la tv commerciale è stata baricentro e punto d’origine. Lo scritto rappresenta, allora, un importante vademecum per comprendere un passato recente che pare, tuttavia, non essersi ancora concluso.

Scaglioni, M., Cambio di stagione. Tramonto delle culture politiche e trionfo della ‘neo-cultura televisiva’, in Grasso, A. (ed.), Storia della comunicazione e dello spettacolo in Italia. Volume III - I media alla sfida della convergenza (1979 - 2012), Vita e Pensiero, Milano 2017: 37- 45 [http://hdl.handle.net/10807/107935]

Cambio di stagione. Tramonto delle culture politiche e trionfo della ‘neo-cultura televisiva’

Scaglioni, Massimo
2017

Abstract

Il passaggio che porta dalla fine degli anni Settanta ai primi anni Ottanta segna una trasformazione radicale dell’industria culturale e mediale italiana, definendo caratteristiche di fondo durevoli per i successivi trent’anni. Il saggio vuole, così, approfondire e illustrare il “cambio di stagione” che si realizza in Italia fra 1976-1977 (fine del monopolio pubblico sul broadcasting, avvio delle trasmissioni a colori, fine di Carosello) e il 1983-1984 (edificazione dell’impero berlusconiano della tv commerciale). Tre piani distinti, ma correlati definiscono tale fase storica di cruciale importanza: la “rivoluzione individualista” socio-culturale, la trasformazione complessiva del “sistema dei media” (centralità egemonica del mezzo televisivo sul piano economico, politico e simbolico) e la ridefinizione del rapporto fra le “tradizionali culture politiche” che avevano dominato il dopoguerra e l’industria culturale stessa (rovesciamento dei rapporti fra televisione e politica). Nel corso dell’ultimo trentennio il medium televisivo, partendo proprio da quel “cambio di stagione” del secolo scorso, ha sviluppato una propria “neo-cultura” popolare del tutto emancipata rispetto alle culture politiche tradizionali, ove la tv commerciale è stata baricentro e punto d’origine. Lo scritto rappresenta, allora, un importante vademecum per comprendere un passato recente che pare, tuttavia, non essersi ancora concluso.
2017
Italiano
Storia della comunicazione e dello spettacolo in Italia. Volume III - I media alla sfida della convergenza (1979 - 2012)
978-88-343-3226-9
Vita e Pensiero
Scaglioni, M., Cambio di stagione. Tramonto delle culture politiche e trionfo della ‘neo-cultura televisiva’, in Grasso, A. (ed.), Storia della comunicazione e dello spettacolo in Italia. Volume III - I media alla sfida della convergenza (1979 - 2012), Vita e Pensiero, Milano 2017: 37- 45 [http://hdl.handle.net/10807/107935]
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