Nella cornice dell'evoluzione giurisprudenziale in tema di ius variandi da adempimento a risoluzione, ex art. 1453, 2° comma, c.c., l'analisi offre riflessioni sulla limitazione, che la giurisprudenza ha lungamente imposto - e, ancora, in parte impone - all'introduzione di nuovi fatti a supporto delle nuove domande consentite. In particolare, poi, muovendo da un caso di specie di domanda restitutoria tardiva, l'Autrice si sofferma a considerare i rapporti tra azione di risoluzione e di restituzione, onde vagliare la possibilità che una pretesa restitutoria sia accoglibile dal giudice pur in assenza di contraddittorio.
Frenda, D. M., I limiti giurisprudenziali allo ius variandi ex art. 1453, comma 2, c.c. e il problema dell'ammissibilità della domanda restitutoria tardiva, in Granelli, C. (ed.), I nuovi orientamenti della Cassazione civile, GIUFFRE' EDITORE, Milano 2017: 342- 356 [http://hdl.handle.net/10807/107386]
I limiti giurisprudenziali allo ius variandi ex art. 1453, comma 2, c.c. e il problema dell'ammissibilità della domanda restitutoria tardiva
Frenda, Daniela Maria
2017
Abstract
Nella cornice dell'evoluzione giurisprudenziale in tema di ius variandi da adempimento a risoluzione, ex art. 1453, 2° comma, c.c., l'analisi offre riflessioni sulla limitazione, che la giurisprudenza ha lungamente imposto - e, ancora, in parte impone - all'introduzione di nuovi fatti a supporto delle nuove domande consentite. In particolare, poi, muovendo da un caso di specie di domanda restitutoria tardiva, l'Autrice si sofferma a considerare i rapporti tra azione di risoluzione e di restituzione, onde vagliare la possibilità che una pretesa restitutoria sia accoglibile dal giudice pur in assenza di contraddittorio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.